Famiglia di attori napoletani. ║
Salvatore: nel 1832 ottenne un
notevole successo al San Carlino di Napoli, interpretando la maschera di
Pulcinella. Con la moglie Giuseppina Errico aprì un teatrino per darvi i
Reali di Francia. Patriota, venne esiliato dal 1815 al 1818 (Napoli
1795-1869). ║
Davide: figlio di Salvatore, fu anch'egli attore al
San Carlino di Napoli; fece, quindi, parte della compagnia di E. Scarpetta
(Napoli 1820-1911). ║
Antonio detto
Totonno: figlio di
Salvatore, fu il più famoso della famiglia. Esordì sulle scene a
nove anni, per lavorare nella compagnia Marini come mimo. Nel 1853 successe al
padre come Pulcinella al San Carlino di Napoli. Qui interpretò tale
maschera per più di 20 anni, dandole un nuovo carattere: ne fece un
personaggio vivace e curioso, a tratti sentimentale e malinconico, liberandolo
dallo stereotipo di buffone e babbeo. Ne mutò anche l'abbigliamento
tradizionale: indossò un cilindro sopra la maschera e una redingote sul
camice bianco; abbandonò il dialetto per una parlata più
raffinata, una mistione di frasi italiane e francesi con cui parodiava le classi
signorili. Per questo particolare Pulcinella,
P. inventò nuovi
canovacci teatrali o riadattò quelli già esistenti, creando
spettacoli fatti di danza, canto, acrobatismi e parodie. Lasciata la maschera di
Pulcinella, recitò a viso scoperto nel ruolo di Pascariello, un popolano,
amante delle dolcezze della vita. Morì sulla scena stessa del teatro San
Carlino. Tra le sue maggiori interpretazioni ricordiamo:
So' muorto e m'hanno
fatto turnà a nascere (1868),
All'unione delle fabbriche
(1871),
Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione 'e 'n'anno (1872),
Palummella (1873) (Napoli 1822-1876).