(dall'inglese
pesticide, der. di
pest: peste, pianta o animale
dannoso, e
-cide: cida). Termine generico con il quale si indicano tutte
le sostanze di origine naturale o artificiale utilizzate per combattere gli
organismi viventi (animali o vegetali) che possono recare danno all'uomo, agli
animali domestici o alle colture. È un'accezione allargata del termine
antiparassitario (V.). • Encicl. - I
p. possono essere classificati sia in base al loro impiego sia alla loro
struttura chimica. In relazione all'impiego si individuano le seguenti classi:
insetticidi, fungicidi, erbicidi, rodenticidi, acaricidi, anticrittogamici. Dal
punto di vista chimico si hanno composti inorganici (composti del rame, dello
zolfo, dell'arsenico e derivati, ecc.), composti organici naturali (piretro) e
sintetici (esteri fosforici, composti clorurati, ecc.). I
p. si
differenziano, inoltre, per il modo in cui agiscono sui vegetali: alcuni
rimangono solo come deposito superficiale facilmente asportabile con il
lavaggio; altri invece, in particolare quelli di sintesi, penetrano nei tessuti
per poi subire un processo di elaborazione metabolica all'interno della pianta.
È importante, quindi, conoscere i tempi necessari al completamento del
processo e al conseguente decadimento del principio attivo per lasciare
l'intervallo necessario tra la somministrazione del
p. e la raccolta.
L'immissione sul mercato e l'impiego dei
p. vengono autorizzati dal
ministero della Sanità su presentazione di domanda di registrazione
accompagnata da opportune documentazioni. Per ogni prodotto autorizzato sono
indicate le colture a cui può venire somministrato, le dosi, l'intervallo
che deve intercorrere tra il trattamento e la raccolta, i residui massimi
consentiti. I
p. sono classificati in base alla tossicità acuta
del prodotto, espressa in valore di dose letale, DL 50 (mg/kg). • St. -
L'impiego di
p. in forma di sostanze naturali è in uso da
moltissimi anni, mentre è relativamente recente l'introduzione di
composti chimici appositamente preparati. Nei primi decenni del XIX sec.
iniziò l'impiego quantitativo di composti dell'arsenico, come l'arseniato
acido di piombo (efficace contro molti insetti) e l'arseniato sodico (efficace
contro la mosca dell'olivo). Vennero poi utilizzati il solfato di rame, il
solfuro di sodio, il fluoruro di sodio, i polisolfuri di calcio e bario e,
accanto ai composti chimici, alcuni composti organici naturali, come la
nicotina, adatta soprattutto contro gli acari. Dal 1945 in poi la maggior parte
dei
p. si ottenne sinteticamente. Il più diffuso tra i
p.
fu il D.D.T. (V.), oggi bandito da molti Paesi per
la sua tossicità.