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Persiano.

Della Persia, originario o concernente la Persia. • St. - Guerre p.: Greci e P. combatterono fra loro due guerre, ricordate con questo nome; la prima fu condotta da Dario nel 490 a.C., la seconda da suo figlio Serse nel 480-79 a.C. Fonti principali per la nostra ricostruzione di tali eventi sono gli storici greci: Erodoto, innanzi tutto, ma anche Diodoro (derivato da Eforo), alcune Vite di Plutarco e anche documenti epigrafici. ║ Prima guerra p.: anche se, secondo Erodoto, la causa che scatenò il primo conflitto fu la rivolta ionica capeggiata dal tiranno di Mileto, esso va considerato nel quadro dei movimenti di espansione dell'Impero achemenide (V. PERSIA), che già aveva occupato il Bosforo, la Tracia e influenzava direttamente la Macedonia. La spedizione guidata dal generale Mardonio aveva dunque lo scopo di continuare tale espansione politico-militare più che di punire (come Erodoto ci ha tramandato) Atene per i suoi interessi in Asia minore. Nel 491 a.C. i Greci respinsero la richiesta di sottomissione e di pagamento di tributi, di modo che, l'anno seguente, ebbe inizio l'aggressione da parte di una flotta p. composta da 100 navi. Partendo dalla Cilicia, i P. occuparono le Cicladi e si diressero verso l'Eubea, devastando Eretria (città alleata di Atene) e deportandone la popolazione. Da lì il generale p. Dati sbarcò le sue truppe nella piana di Maratona, sulla costa attica a circa 40 km da Atene: lo stratega ateniese Milziade attaccò senza indugio l'esercito invasore e riportò una netta vittoria (490 a.C.). Il racconto erodoteo lascia aperti comunque molti interrogativi, ad esempio sul motivo della fretta ateniese a iniziare la battaglia, rinunciando ad attendere l'arrivo dei rinforzi spartani, o sull'entità della disfatta p. Essa non fu certo una rotta, dal momento che le truppe di Dati riuscirono a raggiungere le navi e addirittura a puntare su Atene, fallendo l'obiettivo di un nuovo attacco solo grazie alla lungimiranza dello stesso Milziade e alla velocità di spostamento dei suoi soldati. Gli anni che intercorsero tra le due guerre furono utilmente impiegati dagli Ateniesi a potenziare la propria flotta (chi dice con 100, chi addirittura con 200 triremi). ║ Seconda guerra p.: il nuovo attacco p. si delineò nel 481 a.C., anche per sollecitazione delle popolazioni della Tessaglia, che in questo modo speravano di affermare la propria egemonia sulla Grecia centrale. Serse mosse dalla città di Sardi, attraversando l'Ellesponto, mentre presso Corinto un gran numero di città greche si costituì in lega per opporsi al tentativo di invasione, sotto la guida di Atene e Sparta. Fu deciso di porre la prima linea di difesa strategica in corrispondenza del promontorio Artemisio dell'Eubea e del passo delle Termopili, nella Ftiotide. Nonostante il coraggio e la determinazione dimostrati, come vuole la successiva tradizione, in particolare dagli Spartani di Leonida, i Persiani riuscirono a forzare il passaggio (agosto 480), penetrando attraverso la Beozia fino in Attica (la cui popolazione era stata in gran parte evacuata). Parallelamente la flotta p. si avvicinò al Pireo, sollecitando lo scontro navale. La flotta delle città greche era guidata dall'ateniese Temistocle e dallo spartano Euribiade: ritirandosi dall'iniziale linea di difesa presso l'Artemisio, fu schierata nel braccio di mare tra la costa attica e l'isola di Salamina. Pur non essendo né chiara né univoca la ricostruzione di questa naumachia, la tradizione, che attribuisce a Temistocle il merito di aver convinto il collega ad accettare battaglia proprio in quel luogo, indica la chiave del successo greco proprio nell'angustia del canale di mare. L'impossibilità per le grandi navi p. di manovrare liberamente in uno spazio tanto ristretto si volse a vantaggio delle più agili triremi ateniesi. Dopo la sconfitta (settembre 480 a.C.), Serse ritenne impossibile l'invasione del Peloponneso e si ritirò a Sardi, lasciando però Mardonio, con gran parte della fanteria, in Tessaglia, onde riprendere da lì le operazioni la primavera successiva. Quando nel 479 a.C. Mardonio cercò di rientrare in Attica via terra, gli eserciti di Sparta e di Atene, guidati rispettivamente da Pausania e da Aristide, si congiunsero ad Eleusi costringendo il generale p. a ritirarsi prima in Beozia e poi sconfiggendolo presso Platea (479 a.C.). Tale vittoria fu riportata, secondo la tradizione, lo stesso giorno in cui la flotta greca sconfiggeva definitivamente quella p. a Micale (poco più a Nord di Mileto), portando a una generale insurrezione delle città ioniche. La guerra ebbe come corollario l'azione della flotta ateniese condotta da Santippo, che nella primavera del 478 a.C. espugnò anche la fortezza di Sesto, nel Chersoneso, ancora occupata da una guarnigione p. • Zool. - Razza p.: specie di ovini originaria della Persia, caratterizzata da vello a lana fine e coda piuttosto spessa. ║ Gatti p.: razza di gatti a pelo lungo, ormai diffusa in tutto il mondo, caratterizzata da una folta pelliccia e dall'aspetto piuttosto "schiacciato" del muso. Per quanto riguarda l'Europa, i primi esemplari furono importati in Italia direttamente dalla Persia verso il 1700 e, dopo circa un secolo, furono esportati anche in Francia e in Inghilterra, dove l'allevamento scientifico venne praticato anche mediante selezione e innesto con la razza del gatto d'Angora. Il mantello del p., fitto, serico e variamente tinto, richiede cure giornaliere per mantenerlo in condizioni ottimali. L'aspetto è massiccio e tarchiato, con zampe corte, testa larga e rotonda, guance paffute e muso molto corto, con stop pronunciato. Le orecchie piccole, distanziate, lasciano fuoriuscire un ciuffo di pelo e il loro bordo superiore pende leggermente in avanti. Gli occhi ampi e rotondi hanno colore definito, armonico rispetto alla tinta predominante del pelame, e sono posti sulla stessa linea del naso. Il p. è oggi considerato un tipico gatto da appartamento.
La Grecia durante le Guerre Persiane