Termine utilizzato, in ambito geomorfologico, per indicare fenomeni e processi
relativi a regioni a clima freddo, ma esterne al limite delle nevi perenni e
soggette all'alternanza di gelo e disgelo. I principali elementi che agiscono su
una morfologia
p. sono: temperatura, neve, acque correnti, vento. La
prima determina infatti il congelamento e lo scioglimento delle acque e del
terreno; la seconda esercita direttamente un'azione erosiva e modellante sul
terreno (sia meccanica, sia chimica) e inibisce l'attività di altri
eventuali agenti; i corsi d'acqua e i fenomeni eolici erodono e modellano
versanti e fondi vallivi. Nel caso di regioni il cui carattere
p. sia
legato alla latitudine, i processi
criergici di gelo e disgelo possono
essere anche giornalieri, come nel caso tipico del fenomeno del ghiaccio
superficiale o aciculare, che si forma durante la notte nel terreno umido e si
scioglie nelle ore più calde del giorno. Gli aghi di ghiaccio, che si
formano dal basso verso l'alto, tendono a smuovere gli strati inferiori del
terreno e a portarli verso la superficie, consentendo una certa mobilità
superficiale. Alle alte latitudini delle regioni subpolari dell'emisfero
australe, gli inverni sono lunghi e rigidi e le estati brevi, al punto che il
terreno non sgela completamente neanche durante la stagione calda. Per questo
motivo, solo lo strato più superficiale della terra è attivo ed
è chiamato
mollisol; più sotto si trova il
gelisol e
il
permafrost, stabilmente congelato. ║ Evento geoclimatico o
formazione geomorfologica che si verifica nelle vicinanze di ghiacciai.