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Periegesi.

(dal greco periégesis: itinerario guidato). Termine indicante un genere letterario tipico dell'età classica greco-romana. Ad esso appartenevano opere di descrizione corografica e topografica di città, regioni, santuari o complessi monumentali, cui si affiancavano notizie di carattere storico, mitologico, artistico, antiquario ed etnografico. Con il tempo si ridusse sempre più lo spazio d'interesse squisitamente geo-topografico a tutto vantaggio della descrizione d'arte, antiquaria e di costume. Abbiamo notizia di opere periegetiche fin dal VI sec. a.C. (ad esempio quello di Ecateo di Mileto) e siamo in possesso di frammenti relativi a vari autori, quali: Eraclide Pontico, del III sec. a.C., che lasciò Intorno alle città della Grecia, opera a metà strada tra la p. geografica e quella antiquaria, che forniva notizie sul clima, sui costumi, sui commerci, ecc.; Diodoro di Atene, sempre del III sec., che raccolse notizie sull'Attica e sulle sue tombe; Eliodoro, del II sec., che descrisse l'Acropoli in 15 libri; Polemone d'Ilo, infine, forse il più celebre tra i periegeti greci, che descrisse con grande erudizione gli ex voto dell'Acropoli ma anche dei santuari di Delfi e di Olimpia. Frammenti degli scritti di questi autori sono conservati nell'opera di Pausania (V.), la cui P. della Grecia ci è giunta completa e costituisce per noi la fonte archeologica e antiquaria più preziosa.