(dal greco
pentçkosté: cinquantesimo). Antica festa
cristiana di origine ebraica. • St. delle rel. - Presso gli Ebrei la
P. fu inizialmente una festa agricola, che celebrava l'inizio della
mietitura e corrispondeva al 50° giorno dopo la festa della Pasqua. In
seguito al ringraziamento a Dio per i frutti della terra, si aggiunse il ricordo
per la consegna a Mosè delle Tavole della Legge sul monte Sinai. Nella
tradizione cristiana la
P., che conclude le solennità pasquali,
assunse un nuovo significato, come celebrazione della discesa dello Spirito
Santo sugli Apostoli. La
P. segna l'inizio dell'attività della
Chiesa che, piena di Spirito Santo, svolge il suo compito di annunciare il
Vangelo e di santificare i fedeli mediante l'amministrazione dei sacramenti.
• Icon. - Il tema della
P. è molto frequente nel linguaggio
artistico europeo, soprattutto per quanto riguarda l'età medioevale. La
raffigurazione più diffusa è quella che indica la discesa dello
Spirito sugli Apostoli e sulla Madonna con una serie di lingue di fuoco; molto
meno frequente la simbologia che utilizza la colomba. Frequente nelle miniature,
il tema è presente anche in numerose serie di affreschi, come in quelli
di Santa Maria Novella a Firenze, e fu scelto come soggetto da molti pittori di
ogni epoca (G. Lanfranco, Tiziano, El Greco, Jouvenet, ecc.). • Folcl. -
La tradizione ci ha tramandato alcune manifestazioni caratteristiche in
occasione della
P., sorte in epoca medioevale e in alcuni casi vive
ancora ai nostri giorni. Fra queste la più diffusa è il lancio,
dall'alto della chiesa, di petali di rose e di batuffoli di stoppa accesi a
simboleggiare la discesa dello Spirito Santo su tutti i fedeli. Tale tradizione
ebbe nel corso dei secoli diverse modificazioni in ambito locale: a Roma il
lancio veniva effettuato la domenica precedente la
P.; in Francia, a
Bayeux, venivano fatti cadere fiori di sette colori, indicanti i doni dello
Spirito Santo; altrove, in diversi momenti della messa, si suonavano le trombe o
le campane, si accendevano le candele.