Lega di stagno, piombo e antimonio, contenente l'1% circa di argento (o rame);
è usata per la fabbricazione di vasellame. • Arte - L'uso del
p., attestato fin dal IV sec., continuò durante tutto il Medioevo
per suppellettili religiose, da tavola o utensili da cucina. Una produzione di
effettivo valore artistico iniziò solo a partire dal tardo Rinascimento,
soprattutto in Francia. A laboratori lionesi e al nome dell'artigiano
François Briot vengono attribuiti i primi esempi di vasellame in
p., impreziosito da raffinate decorazioni geometriche o vegetali e spesso
dorato o argentato. Tale tipo di lavorazione si estese ben presto anche in
Germania, dove il
p. ebbe una grande diffusione grazie alla produzione
locale di stagno. In Inghilterra la lavorazione del
p., pur assimilata a
quella dei metalli preziosi, raggiunse una raffinatezza minore: tipico fu l'uso
dello smalto per la decorazione. Gli oggetti in
p. sono spesso siglati
con un nome indicante l'artigiano o la città di provenienza; si
riscontrano di frequente due altri contrassegni, l'angelo e la rosa, indicanti
rispettivamente la prima e la seconda qualità. Fra i secc. XVII e XVIII
il
p. fu utilizzato pressoché esclusivamente per arredi liturgici
e da tavola. Con il XIX sec. il vasellame in
p. cadde lentamente in
disuso, limitandosi a boccali per birra e misure per liquori.