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Pelota.

(o palla basca). Gioco con la palla praticato, all'aperto o al chiuso (all'interno di appositi sferisteri), in un campo rettangolare, di 90 x 17 m, generalmente delimitato, a seconda delle varianti di gioco, da uno, due o tre muri. Tali muri, alti tra i 9 e gli 11 m, sono detti rispettivamente di battuta, di ribattuta e di appoggio (i primi due sono situati lungo i lati minori del campo). Sul muro di battuta, a 90 cm dal suolo, è tracciata una linea (corda), al di sopra della quale deve battere la palla. La partita, disputata tra due squadre composte ciascuna da due o più giocatori, consiste nel prendere e scagliare la palla contro il muro di battuta utilizzando una cesta, o chistera, costituita da un attrezzo di vimini, ricurvo e di forma allungata, saldamente legato alla mano. Il giocatore che inizia il gioco batte la palla in terra, la raccoglie nella cesta e la lancia con forza contro il muro; l'avversario deve raccoglierla al volo, oppure dopo il primo rimbalzo, e rinviarla immediatamente contro il muro di battuta, sempre al di sopra della corda. Il palleggio continua in questo modo finché non viene commesso un fallo (per esempio, la palla esce dal campo, oppure colpisce il muro al di sotto della linea di corda, ecc.). La palla, di dimensioni leggermente superiori a quelle di una palla da tennis, è composta da sottili strisce di gomma arrotolate ricoperte da un leggero strato di fili di lana o cotone e infine da due strati di pelle di montone. Per quanto conosciuto soprattutto nella sua versione classica, o gran chistera, esistono numerose varianti del gioco, con regole differenti a seconda della località. Tra le varianti si distinguono il gioco diretto, nel quale i giocatori si fronteggiano ributtandosi vicendevolmente la palla, e il gioco indiretto, in cui la palla viene invece ribattuta da un muro frontale. • Encicl. - Pur considerata l'erede diretta della palla a muro, praticata nell'Italia del Cinquecento, e del jeu de paume o pallacorda francese, alcuni studiosi fanno risalire le origini della p. addirittura ad alcune civiltà precolombiane. Il gioco, che intorno alla seconda metà del XVIII secolo aveva assistito a una progressiva diminuzione della sua popolarità, tornò a riaffermarsi all'inizio del Novecento, come è testimoniato dalla sua presenza tra gli sport dimostrativi in occasione delle Olimpiadi del 1924. Largamente praticata nel Nord della Spagna, tanto da essere considerato lo sport nazionale basco, la p. è oggi diffusa anche in alcune zone della Francia sud-occidentale, del Belgio, dell'America Latina e, con regole e modalità di gioco particolari, negli Stati Uniti e in Cina. In Italia la p. ha goduto di un discreto seguito nel periodo a cavallo delle due guerre mondiali, in particolare nelle regioni centro-settentrionali; anche oggi questo sport conserva un certo numero di appassionati.