Formazione filiforme, di sostanza cornea, della pelle dell'uomo e degli altri
mammiferi. ║ Differenza, quantità minima:
per un p. ║
Strato superiore di un liquido:
p. dell'acqua. ║ Fig. -
Non
avere p. sulla lingua: essere franco nel parlare. ║ Fig. -
Cercare
il p. nell'uovo: trovare da ridire su tutto per pedanteria o
meticolosità. ║ Fig. -
Avere il p. sullo stomaco: essere
senza scrupoli, insensibili. ║ Fig. -
Fare il p. e il contropelo:
sottoporre a critica severa. • Bot. - Estroflessioni delle cellule
epidermiche di molti organi (fusti, foglie, petali, frutti, semi). Di varia
forma, possono essere unicellulari o pluricellulari; talora sono vivi, provvisti
di protoplasma, più spesso morti, pieni d'aria. ║
P.
protettori: sono distribuiti prevalentemente su foglie e fusti di piante che
vivono in climi aridi e soleggiati; le piante poste in piena ombra ne sono
privi. ║
P. ghiandolari: secernono varie sostanze, come essenze o,
nelle piante acquatiche, mucillagine. Si tratta di ghiandole piliformi, di forme
assai varie, situate sullo strato epidermico dei tessuti e contenenti sostanze
oleose che si sprigionano al contatto. Le ghiandole di alcune piante insettivore
secernono sostanze proteolitiche. ║
P. radicali: si sviluppano
superiormente all'apice radicale; crescendo si insinuano fra le particelle del
terreno, legandosi ad esse e assorbendo l'acqua per capillarità. ║
P. urticanti: coprono alcune piante, come l'ortica; qualora essi vengano
toccati, le estremità che nella zona apicale hanno forma conica, e sono
indurite per la presenza di sali di calcio, penetrano nella cute iniettando
sostanze tossiche come l'istamina, il formiato di soda, l'acetileolina. •
Zool. - La distribuzione dei
p. sui mammiferi presenta differenze
specifiche e individuali; la loro funzione è quella di evitare la
dispersione del calore. Sono impiantati obliquamente rispetto alla cute. Il
p. è formato da un asse principale, costituito da cellule
corneificate in strati concentrici, che da una parte sporge all'esterno
(
scapo), dall'altra si spinge nel derma (
radice, infissa nel
follicolo pilifero). La radice è dotata, al suo estremo, di un
rigonfiamento (
bulbo), nel quale penetra la
papilla dermica. Alla
base del
p. si trovano una
ghiandola sebacea e un
muscolo
erettore. Quando il
p. invecchia è spinto fuori da quello
nuovo che si sviluppa dal follicolo pilifero in cui è infissa la radice.
• Anat. - Nell'uomo il rivestimento pilifero è meno accentuato che
negli altri mammiferi. Alla nascita sono già sviluppati i capelli, le
sopracciglia, le ciglia. In alcune zone del corpo il rivestimento pilifero ha
inizio nella pubertà. Prive di
p. rimangono il palmo della mano,
la pianta del piede, alcune zone corrispondenti ad articolazioni. In genere, il
maschio è più peloso della femmina. Le anomalie più
frequenti sono l'
atrichia (mancanza di
p.), l'
ipotrichia
(scarso sviluppo pilifero), l'
ipertricosi (eccessivo sviluppo pilifero).
• Ind. tess. - Fibra naturale ricavata da alcune specie di capre e di
camelidi. Detta anche
lana speciale, se ne possono distinguere vari
gruppi in base al tipo di animale: mohair, dalla capra d'Angora; cachemire,
dalla capra del Tibet; alpaca; cammello; lana di vigogna; lana di guanaco, dagli
omonimi animali. Con il termine lana si indica il
p. di pecora.
Generalmente viene impiegato il pelame interno, di natura più soffice e
fine, tranne nel caso del mohair, non sussistendo nella capra indiana la
distinzione fra
p. esterno, setoloso, e soffice peluria interna. Per la
loro struttura, costituita da un canale centrale contornato da un'intercapedine
d'aria, i
p. posseggono un'alta coibenza termica. Nella fabbricazione di
tappeti sono detti filati di
p., in contrapposizione a quelli di fondo,
quelli che costituiscono nel tappeto lo strato superiore, detto di usura.
• Edil. - Crepa profonda e sottile.