Stats Tweet

Pavimentazione.

Insieme delle operazioni necessarie per fornire di pavimento un ambiente interno, oppure per dotare una strada di un piano adeguato alle caratteristiche e al volume del traffico che è destinato a scorrervi. ║ Per estens. - Il pavimento stesso, in particolare quello stradale. • Lav. pubbl. - P. stradale: strato superficiale della struttura di una strada, di una piazza, ecc., dello spessore variabile da pochi centimetri a qualche decimetro, soggetto all'azione diretta del traffico e delle intemperie e in grado di ripartirla sul piano di fondazione. Spesso con il termine p. si indicano sia la soprastruttura, ovvero la p. propriamente detta, sia la fondazione che serve principalmente a ripartire sul terreno di sottofondo i carichi concentrati delle ruote dei veicoli e il cui spessore dipende quindi dalla portanza del terreno stesso. Lo strato unico, senza fondazione, è generalmente adottato nel caso che il sottofondo della strada in costruzione sia formato da terreno solido. In questo caso viene usato materiale di pietra compresso mediante un apposito rullo compressore, ma può essere anche utilizzato un unico strato di calcestruzzo armato suddiviso in lastroni. Nel caso invece che il terreno presenti caratteristiche di cedevolezza e di non uniformità e siano inoltre presenti fenomeni di infiltrazione d'acqua, è necessaria un'adeguata fondazione, spesso preceduta da un'opera di sistemazione del sottofondo mediante drenaggi che allontanino le acque di infiltrazione o mediante la saturazione del sottofondo con aggregati lapidei. Perché la p. duri a lungo è molto importante ottenere il massimo addensamento dello strato di fondazione. Per le strade principali si ricorre generalmente a fondazioni in misto granulometrico, cioè ad una miscela di terre sabbiose e ghiaiose facilmente addensabile sotto l'azione dei mezzi di costipamento. Nelle strade meno importanti, invece, la fondazione consiste in scapoli di pietra bene assestati, con vuoti ben riempiti con scaglie. Le strade urbane dove il traffico è intenso hanno spesso fondazioni in calcestruzzo di cemento dello spessore di 10-20 cm, con armatura incrociata a maglie rettangolari. La natura degli strati intermedi che vengono stesi prima di giungere allo strato definitivo dipende da numerosi fattori: in primo luogo dalle caratteristiche del terreno e dalla necessità che questo non soffra di ulteriori deformazioni; in secondo luogo da fattori di carattere economico, quali la necessità di non impostare cantieri di tale ampiezza da rendere estremamente difficoltoso o impossibile il traffico, la possibilità di mettere a punto p. rapide, la semplicità di lavorazione. Considerazioni di questo tipo pesano specialmente nel caso si tratti di pavimentare o di ripavimentare una strada urbana, con caratteristiche tali da non poter essere sottoposta a una lavorazione che si prolunghi eccessivamente nel tempo. Lo spessore e la consistenza degli strati intermedi è comunque determinato dalle caratteristiche del traffico che è destinato ad assorbire. Dal punto di vista meccanico, la p. può essere flessibile o rigida. La prima, formata da materiali litoidi non cementati, può subire deformazioni plastiche sotto l'azione dei carichi; la seconda, costituita da materiali litoidi cementati, sotto l'azione dei carichi si comporta come una struttura elastica. Oggi le p. rigide sono molto usate perché presentano un'alta resistenza all'usura determinata dal clima e dal traffico e richiedono una manutenzione limitata. In generale si possono distinguere cinque tipi di p.: in terra stabilizzata, in macadam, in conglomerati bituminosi, in pietra, in calcestruzzo di cemento. Tipi particolari di p. sono quelle in gomma o in agglomerati di pietre dure e cemento (usate soprattutto per marciapiedi, cortili, passaggi pedonali, ecc.); quelle in argilla e polvere di mattone (campi da tennis o per gare atletiche), il cui strato superficiale può anche essere costituito da materie plastiche quali il tartan; quelle in legno, malta cementizia o marmo (piste di pattinaggio). ║ P. in terra stabilizzata: si utilizza per strade a traffico leggero e non molto intenso. La stabilizzazione delle terre si ottiene con miscele di terra a diversa granulometria e mediante l'aggiunta, se necessario, di leganti naturali o artificiali (argilla, cemento, calce idraulica, ecc.). ║ P. in macadam: p. di semplice esecuzione, e per questo largamente usata. Il tipo senza rivestimento antipolvere, il cosiddetto macadam all'acqua, viene utilizzato per strade di secondaria importanza, mentre per strade provinciali e comunali si utilizzano macadam cementati e con trattamenti bituminosi. Il macadam all'acqua, impiegato generalmente su fondazioni di pietrame o materiali di risulta di demolizioni, è costituito da una massicciata di uno o più strati di pietrisco, preferibilmente calcareo, dello spessore di 10-15 cm ciascuno, cilindrati con rulli compressori. Durante il processo di cilindratura il pietrisco viene costantemente innaffiato, in modo che l'acqua provochi l'agglomeramento della polvere prodotta dall'usura dei pezzi di pietrisco e del materiale minuto sparso sulla superficie. Dopo numerosi passaggi si forma una superficie senza interstizi, discretamente impermeabile alle acque piovane e abbastanza liscia per un traffico non troppo veloce. I macadam cementati sono costituiti da massicciate in pietrisco rinforzato con malta cementizia; se la fondazione è robusta, i macadam cementati si utilizzano per p. di strade su terreni umidi a traffico pesante e lento. All'inizio del XX sec. cominciarono ad essere impiegati i macadam con trattamenti bituminosi per strade con traffico intenso e non molto pesante, i quali, assicurando una maggiore durata della p., trovarono in seguito un ampio utilizzo. I trattamenti bituminosi possono essere superficiali (a caldo o a freddo, utilizzati sia per p. nuove sia per la sistemazione di quelle già esistenti), a semipenetrazione (anch'essi a caldo o a freddo, ma usati solo nel caso di nuove p.) o a penetrazione (a caldo, utilizzati per p. nuove). ║ P. in conglomerati bitumosi: p. usate soprattutto per le strade di grande comunicazione, formate da aggregati lapidei mescolati a leganti bituminosi, prima che vengano distesi sulla superficie stradale. I costituenti di queste p. sono le malte e i calcestruzzi bituminosi, impastati all'interno di una caldaia e di un mescolatore. La stesura del manto bituminoso può essere fatta a mano, oppure mediante l'ausilio di costipatori a piastre metalliche regolati da una saracinesca comandata a mano. Le ruote del rullo compressore vengono costantemente mantenute bagnate per evitare che il manto aderisca ad esse, impedendo quindi un funzionamento del rullo medesimo. A stesura ultimata, le p. di questo tipo non devono essere completamente prive di interstizi vuoti: la definitiva opera di costipazione viene infatti completata dal passaggio degli autoveicoli. Gli asfalti colati costituiscono un tipo particolare di p. in conglomerati bitumosi: composti da mastice di asfalto, sabbia, ghiaietto o graniglia e bitume, si usano generalmente per la p. dei marciapiedi. A causa dell'alto costo delle materie prime che entrano nella composizione dei conglomerati bitumosi, sono stati introdotti macchinari per il riciclaggio dei vecchi manti usurati. ║ P. in pietra: tipo di p. che, a causa dell'alta resistenza, della lunga durata e della possibilità di riciclare i materiali, sono ampiamente utilizzate per le strade urbane, che necessitano di frequenti riparazioni. Sono costituite da lastre o piccoli cubi di pietra distesi sopra uno strato di sabbia o malta, a sua volta disposto su fondazione o sul terreno naturale, e quindi compressi con compressori pneumatici azionati a mano. Gli elementi di pietra vengono infine sigillati con bitume a caldo o emulsione bituminosa a freddo, in modo da proteggere il sottofondo dalle infiltrazioni di acqua e da rendere più scorrevole la marcia dei veicoli. Le pietre più utilizzate sono quelle compatte, pesanti e resistenti all'usura: porfidi, dioriti, graniti, basalti. ║ P. in calcestruzzo cementizio: p. formate da lastroni rettangolari di calcestruzzo di cemento il cui spessore (variabile da 15 a 25 cm) è adeguato alla consistenza del traffico che si prevede scorrerà sulla strada. Le lastre possono essere armate con una rete a maglie quadrate o rettangolari di tondini di acciaio. Ogni lastra è divisa in riquadri da giunti trasversali e longitudinali, disposti in corrispondenza della delimitazione delle corsie a una distanza tra loro compresa tra 4 e 4,50 m. Il trasporto di calcestruzzo, dall'impianto centrale di lavorazione fino al cantiere di lavoro, viene effettuato mediante autocarri con cassa ribaltabile che scaricano il loro contenuto su una tramoggia di una macchina stenditrice. Quando il getto e la stesura sono ultimati, la p. viene ulteriormente lavorata con scope che hanno la funzione di rendere la superficie antisdrucciolevole. Per le loro caratteristiche di resistenza, di non scivolosità e di chiarezza nel colore sono probabilmente le p. più indicate per il moderno traffico pesante; tuttavia la necessità di un'accurata messa in opera e l'uso di materiali controllati le rendono particolarmente costose.