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Paternalismo.

Termine, diventato di uso comune nella pubblicistica storico-politica della fine del XIX sec., per indicare quelle forme di Governo in cui il potere è nelle mani di un sovrano assoluto i cui provvedimenti in favore del popolo vengono considerati atti di personale benevolenza che prescindono dal riconoscimento di diritti al popolo stesso. In tal senso si parla di p. a proposito dell'assolutismo illuminato dei sovrani del XVIII e XIX sec., implicante la sottomissione filiale dei sudditi a sovrani di diritto divino, e in particolare il termine viene impiegato in relazione alla politica di Federico II di Prussia, di Maria Teresa e Giuseppe II d'Austria, di Alessandro di Russia, che fu il teorico cosciente del p. L'atteggiamento paternalistico in politica denota la sostanziale mancanza di fiducia da parte dei governanti nella capacità di autonomo sviluppo e maturo orientamento dei governati. ║ Per estens. - Atteggiamento benevolo e protettivo da parte dei datori di lavoro, nei confronti dei dipendenti e dei sottoposti, che si basa sul presupposto che i rapporti tra imprenditore e operai debbano essere regolati dalle norme della vita familiare.