Lingua iranica. Lingua nazionale e ufficiale dell'Afghanistan dal 1936, è
parlata nella regione sud-orientale afghana e nei territori occidentali
pakistani. Si suddivide in tre dialetti principali: quello del Nord-Est, che ha
come centro la zona di Peshâwar, quello del Sud-Ovest, parlato nella
regione di Kandahar, e quello diffuso nella zona intermedia. Il
p.
è scritto in caratteri arabi corredati da segni diacritici; appartiene al
ramo orientale delle lingue iraniche derivante dall'avestico
(V. AVESTÂ), antica lingua letteraria.
Accanto ai tratti caratteristici delle lingue iraniche, presenta elementi, in
particolare lessicali, di ascendenza indiana, soprattutto connessi con
l'urdû. • Lett. - La letteratura
p. risente fortemente degli
influssi della tradizione persiana e urdû. Le sue origini sono
controverse: le prime attestazioni letterarie, per quanto frammentarie,
potrebbero risalire già all'VIII sec. d.C., se si accettano come
autentiche le notizie riportate in un'opera attribuibile a Mohammad Khotak della
prima metà del XVIII sec. Si tratta di una raccolta di biografie di poeti
corredata da saggi antologici, intitolata
Pata Khazâna (Tesoro
nascosto): il primo poeta qui annoverato è Amīr Krûr, morto
nel 771, che scrisse una serie di composizioni epiche, esaltanti la vita
guerriera e nomade delle tribù afghane. Particolarmente antico dovrebbe
essere anche un genere di poesia popolare chiamata
landaî, una
sorta di epigramma, in metrica sillabica, per lo più di soggetto amoroso
e guerriero. Se, al contrario, non si accettano i dati forniti dall'opera di
Khotak, le prime opere letterarie in
p. risalgono al periodo moghûl
(1494-1687), per lo più composizioni poetiche di soggetto mistico e
religioso. La prima interessante figura è quella del riformatore
religioso Bāyazîd Ansârî (XVI sec.), conosciuto come
Pîr-e roushan (Maestro luminoso), che dichiarò di aver
ricevuto una rivelazione divina e fondò la setta religiosa dei
Roscianiti, contraria al dominio moghûl. Ci sono pervenuti frammenti del
suo scritto principale,
Khayru l-bayân (La migliore esposizione),
opera in prosa rimata. Avversario di Bâyazîd Ansârî fu
il dottore ortodosso âkhund Darwçza (secc. XVI-XVII), autore di
oltre una cinquantina di opere tra cui
Makhzanu l-Islam (Tesoro
dell'Islam),
Makhzan-i afghâni (Il tesoro afghano), celebre storia
del popolo afghano. A questo periodo appartiene anche il più famoso poeta
afghano Khošhâl Khân Khatak (1613-1689). Capo della
tribù khatak, cantò le sue imprese guerriere in migliaia di versi
e in una vasta produzione in prosa, opere in buona parte perdute. Le sue
caratteristiche erano la semplicità espressiva e il linguaggio vigoroso,
che gli valsero il soprannome di
Padre del p. Il terzo periodo della
letteratura in lingua
p., chiamato periodo
Khotak e Saddozaî
(1687-1834), ha inizio con il poeta 'Abdu'l-Hamid (secc. XVII-XVIII), fondatore
di una scuola poetica, caratterizzata da contenuti e forme più delicati
rispetto a quelle vigorose precedenti. Alla corte dei Khotak a Kandahar si
formò un circolo letterario di poeti e prosatori estremamente dotti e
raffinati, a cui, tra gli altri, appartenne lo stesso Mohammad Khotak. Opera in
prosa principale è il
Târikh-i murassâ' (Storia
abbellita di gemme), di Afzal Khân Khatak, che narra le vicende storiche e
leggendarie del popolo afghano. Il periodo moderno è caratterizzato da
una produzione poetica modellata sulle opere precedenti, sia per forma, sia per
contenuti. Acquista, invece, una maggiore originalità espressiva la
prosa: alla seconda metà del XIX sec. appartiene Munshī Ahmad
Ğān, considerato il fondatore della prosa moderna, autore di tre
volumi di novelle in prosa popolare,
Ganğ-i pash'to (Tesoro del
p.),
Gap (Parole),
Da hagha dagha (Di questo e di quello).
Il XX sec. portò un rinnovamento nella letteratura
p.: un grande
contributo derivò dalla fondazione, nel 1937, dell'accademia afghana che
diede un forte impulso alla cultura in lingua
p. in Afghanistan,
patrocinando pubblicazioni di testi, di edizioni antologiche, di grammatiche e
di riviste culturali. In Pakistan, invece, la nuova scuola letteraria si
è sviluppata a partire dal 1920, grazie alla fondazione a Peshāwar
dell'Islamic College, divenuto rapidamente il principale centro di contatto per
le nuove correnti delle letterature europee e urdû. Rotti i legami con la
vecchia tradizione formale ed estetica, è sorta una poesia di "messaggio"
con un proprio valore politico e culturale. ║
Letteratura popolare:
la letteratura popolare in lingua
p. offre abbondante materiale, in
genere canti storico-epici, leggende e canzoni religiose, leggende romanzesche e
canti d'amore (i canti di guerra e i compianti sono forse le composizioni
più apprezzate). Tra le forme poetiche più utilizzate ricordiamo
il
sciar-baita, il
masra, la
badla, il
landaî
e la
loba. I centri di diffusione della letteratura popolare si trovano
prevalentemente nella zona linguistica orientale, in Pakistan.