Mus. - Notazione d'insieme di una composizione musicale, con tutte le parti
(strumentali e vocali), in modo che esse si presentino sulla stessa pagina per
essere lette simultaneamente. I singoli righi musicali sovrapposti possono
essere relativi a un solo esecutore, oppure, nella maggioranza dei casi,
contenere le parti di diversi esecutori (per esempio, violino primo e secondo,
soprani e tenori, ecc.). La disposizione delle parti, vocali e strumentali, su
una
p., deve seguire un ordine prestabilito; dall'alto in basso sono
rappresentati: i legni (flauti, oboi, clarinetti, fagotti); gli ottoni (trombe,
corni, tromboni, basso tuba); l'arpa; il pianoforte; gli strumenti a
percussione; il coro (con le diverse voci: soprano, mezzosoprano, contralto,
tenore, baritono, basso); le voci soliste; gli archi (violini primi, violini
secondi, viole, violoncelli, contrabbassi). L'utilizzo della
p. risale al
XVI sec.; del 1577 è la partitura più antica (
Madrigali a
quattro voci di Cipriano de Rore), stampata a Venezia dall'editore Gardano.