Colui che divide, che opera una partizione. • Tecn. - Impianto o
apparecchio mediante il quale è possibile effettuare una ripartizione di
tipo idrico (
p. idraulico) o elettrico (
p. elettrico). ║
P. idraulico: impianto utilizzato per suddividere la portata di un canale
in un dato numero di parti, secondo rapporti costanti prefissati. Il canale
alimentatore, generalmente a sezione trapezia, viene raccordato a monte del
p. con un tratto a sezione rettangolare; per ottenere una esatta
ripartizione delle portate è importante che l'acqua a monte sia a livello
costante, che la sua velocità sia pressoché uguale in tutti i
punti della sezione e che sia molto bassa, per rendere minimi gli effetti
dell'attrito lungo le pareti del canale. Se il rapporto di partizione è
pari, i
p. sono generalmente del tipo detto
a prisma: ogni prisma
è costituito da uno sperone verticale disposto lungo l'asse del canale
alimentatore, in maniera tale da dividere in due parti uguali la portata
iniziale; eventuali
p. a prisma successivi consentono di ripartire
ulteriormente la portata. Se il rapporto di partizione, invece, è
qualsiasi, i
p. sono del tipo
a luce: questi sono costituiti da
una vasca, nella quale sbocca il canale alimentatore, di dimensioni notevolmente
maggiori rispetto al canale stesso; la vasca è poi munita di luci a
stramazzo libero, disposte sulle pareti laterali, o a stramazzo rigurgitato, con
dispositivo a sifone, oppure luci a battente. ║
P. elettrico:
dispositivo impiegato per suddividere una tensione elettrica in due o più
parti, secondo un rapporto fissato; l'uso più comune di questo circuito
si ha assumendo una di tali parti per tensione d'uscita, e considerando la
tensione da suddividere come tensione d'entrata. Nel caso più semplice,
il
p. resistivo semplice, il circuito è costituito da due
resistori in serie,
R1 e
R2, ai quali
è applicata la tensione V da suddividere; per la legge di Ohm, la
tensione
V0 in uscita, misurata al resistore
R2, ad esempio, è data da
V0 =
VR2/(R1 + R2). Il
p. resistivo viene
utilizzato anche per suddividere o alterare tensioni alternate, o comunque
variabili; in questo secondo caso i resistori vengono talvolta sostituiti con
alcuni condensatori disposti in serie (
p. capacitivo semplice), oppure
viene utilizzato l'autotrasformatore (
p. induttivo). I valori indicati
per la tensione in uscita, ottenuti applicando la legge di Ohm al circuito,
hanno validità solo se la corrente in uscita è trascurabile
rispetto a quella che scorre nel
p.; in caso contrario, è
necessario tener conto anche delle eventuali cadute di tensione in alcuni
elementi del
p. stesso. Quando uno degli elementi costitutivi del
p. è variabile, il rapporto di partizione e la tensione di uscita
sono variabili (
p. a variazione continua o variabile); un tipo
particolare è dato dal
potenziometro, nel quale i due elementi
variabili sono i due tratti in cui il potenziometro stesso è suddiviso
dal suo cursore. Nel caso in cui la tensione da ripartire sia rapidamente
variabile, è necessario compensare le capacità parassite
dell'elemento resistivo di ingresso inserendo una opportuna capacità in
parallelo all'altro elemento resistivo: questo tipo di circuito è un
esempio particolarmente semplice della classe dei
p. compensati, ai quali
appartengono, in particolare, i
p. per alte tensioni, utilizzati nelle
prove su apparecchiature elettriche sottoposte ad alte tensioni rapidamente
variabili.