Chi parteggia per un'idea, una fazione, un partito. ║ Chi fa parte di
formazioni irregolari, in lotta contro un nemico invasore. • St. - La
teorizzazione di una guerra
p., fondata su azioni di guerriglia, è
presente in alcuni scritti di J.-J. Rousseau e di L.A. Caraccioli, con
riferimento alla situazione della Polonia alla metà del Settecento. Alla
guerra
p. si fece largamente ricorso durante la guerra di indipendenza
spagnola (1808-13) e la campagna di Russia (1812), contro l'esercito
napoleonico. Gli ideali romantici di una guerra di popolo, ispirata da
sentimenti nazionalistici, furono teorizzati in Italia da G. Mazzini (
Della
guerra d'insurrezione conveniente all'Italia, 1833). Dopo la seconda guerra
mondiale, che vide in quasi tutti gli Stati d'Europa la costituzione di
formazioni
p. contro i nazisti e le forze belliche internazionali, il
termine
p. assunse una precisa connotazione giuridica, venendo a indicare
chiunque partecipi a movimenti di resistenza contro la potenza occupante. La
Convenzione di Ginevra del 1949 ha equiparato lo status dei
p. a quello
dei soldati regolari, in presenza di precise condizioni quali il rispetto delle
leggi di guerra, il non dissimulato possesso di armi, la dipendenza da un
comando responsabile, la presenza di distintivi visibili a distanza. ║
P. della pace: organizzazione internazionale costituitasi a Parigi nel
1949 con scopi di propaganda contro la guerra, esauritasi di fatto con la morte
di Stalin (1953), che ne fu il principale promotore.
"Una repubblica partigiana" di Ettore Serafino