Pittore greco. Appartenente alla scuola ionica, scolaro e figlio di Evenore di
Efeso, secondo Plinio fu attivo ad Atene e in Asia Minore. Plinio definisce lo
stile di
P. (che nelle sue pitture usò solo le quattro tinte nero,
rosso, bianco, giallo) elegante e vivace. Secondo gli antichi, pare aggiungesse
al contorno lineare dello stile greco il modellato ottenuto con il chiaroscuro,
mentre meno preciso era nella definizione dei dettagli.
P. cercò
in pittura la simmetria, cioè l'armonia e la correttezza delle
proporzioni. La linea di contorno doveva, infatti, suggerire un effetto plastico
e non doveva avere funzione di limite. Delle 24 opere che sicuramente dipinse,
la maggior parte tratta soggetti drammatici, ricchi di movimento e di carica
psicologica (
Prometeo, Ulisse che si finge pazzo, Filottete che soffre, La
disputa per le armi di Achille, I corridori armati). Per la città di
Rodi dipinse una tavola con Meleagro, Eracle e Perseo e megalografie su tavole e
quadri con personificazioni (n. Efeso 480 a.C.).