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Parotite.

Med. - Infiammazione a carico di una o di entrambe le parotidi. Può essere di natura virale, batterica, allergica o, nel caso di animali domestici, anche causata dall'intrusione di corpi estranei nel dotto di Stenone. È una malattia infettiva acuta che si manifesta comunemente in forma epidemica e contagiosa, specialmente nella fase iniziale; è causata da un virus specifico ed è caratterizzata dal gonfiore delle parotidi (a volte anche di altre ghiandole salivari) e da febbre alta. Il gonfiore delle parotidi, che può provocare lo spostamento in alto e in avanti della parte inferiore del padiglione auricolare (da cui il nome volgare di orecchioni), scompare in genere dopo 5-10 giorni, senza pregiudicare la funzionalità delle ghiandole. Possono manifestarsi dolore nella masticazione e secrezione salivare scarsa. Il contagio sembra avvenire attraverso le gocce della saliva, spesso proiettate con la tosse. La malattia ha un'incubazione che va dai 7 ai 22 giorni; è più diffusa tra i bambini dai 5 ai 10 anni di età, ma può colpire anche gli adulti e conferisce un'immunità permanente. Per evitare il contagio il malato deve rimanere in isolamento per due-tre settimane. Si possono verificare casi di localizzazione del virus parotitico al testicolo (orchite parotitica), all'ovaio (ovarite parotitica), al sistema nervoso (meningite, encefalite), al pancreas (pancreatite parotitica). Poiché non esiste nessuna terapia specifica, la profilassi si basa sulla vaccinazione, consistente nella somministrazione di vaccino ottenuto con virus vivi attenuati o virus morti.