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Parigi.

Famiglia di artisti fiorentini, attivi tra il XVI e il XVII sec. ║ Alfonso: architetto, allievo e cognato di B. Ammannati, lavorò per la corte medicea, partecipando alla costruzione del primo chiostro di Santo Spirito e del convento di Santa Trinita; nel 1574, alla morte del Vasari, ricevette l'incarico di proseguirne l'opera nella fabbrica degli Uffizi (m. Firenze 1590). ║ Giulio: incisore, scenografo e architetto. Figlio di Alfonso, completò la propria formazione artistica sotto la guida del padre e di B. Buontalenti. Svolse diverse attività, occupandosi di matematica, incisione, scenografia, architettura. Nei suoi progetti architettonici si rifece alla tradizionale scuola rinascimentale, sfuggendo al decorativismo e basando il proprio linguaggio sulla sobrietà delle strutture. Collaborò con B. Ammannati nei grandiosi lavori di ampliamento delle ali di palazzo Pitti a Firenze; dal 1611 al 1618 costruì il portico dell'ospedale di Santa Maria Nuova e nel 1619 le logge del Grano nel palazzo dell'Antella; compì opere di ampliamento, dal 1621 in poi, anche nella villa di Poggio Imperiale. Nelle scenografie introdusse il gusto per i paesaggi, sminuendo l'importanza della figura. Alcune sue incisioni riproducono, con la tecnica del tratteggio sottile, gli scenari degli Argonauti, realizzati per la corte granducale. Fondò a Firenze una scuola di geometria e d'arte, i cui allievi (R. Cantagallina, J. Callot) svilupparono la tecnica del tratteggio da lui utilizzata nelle incisioni (Firenze 1571-1635).