(in croato
Poreč). Centro (7.600 ab.) della Croazia, su una penisola della costa occidentale
dell'Istria. Scalo marittimo e stazione balneare.
• St. - Centro abitato già in età preistorica,
P. ebbe importanza notevole
al tempo dei Romani, dai quali venne chiamata
Colonia Iulia Parentium e
fu abbellita di ricchi templi di cui rimangono rovine. La pianta topografica
della città, con il cardine e il decumano, testimonia la fondazione
romana. Alla fine dell'Impero Romano passò sotto i Goti e i Bizantini,
poi acquisì lo
status di comune e nel 1267 si consegnò a
Venezia, restando coinvolta nella guerra veneto-genovese. All'epoca dell'Impero
Austro-ungarico fu capoluogo dell'Istria, seguendone le sorti quando questa
passò dal 1918 al 1945 sotto la sovranità italiana come provincia
di Pola. •
Arte - La città conserva testimonianza della sua appartenenza al
dominio romano nei resti del foro e di un tempio forse consacrato a Marte. Del
VI sec. è la basilica Eufrasiana, fatta erigere dal vescovo Eufrasio, di
stile classico, ricca di mosaici. L'importanza della città in epoca
medioevale è attestata invece dalla canonica del 1251 e dall'oratorio di
San Mauro, dalla sopravvivenza di abitazioni in stile gotico e dai resti della
cinta muraria e della torre pentagonale veneziana del 1447.