Stats Tweet

Parallasse.

Spostamento angolare apparente di un oggetto, quando viene osservato da due punti di vista differenti. La distanza fra questi due luoghi di osservazione si chiama base. • Metrol. - Errore di p.: errore casuale che si commette quando si legge una misura indicata dall'indice di uno strumento analogico su una scala graduata. È provocato dal fatto che, poiché l'indice non è posto sullo stesso piano su cui è disegnata la scala, esso, durante la lettura, è proiettato in punti diversi da questa, a seconda della direzione di osservazione. L'errore di p. si elimina disponendo sulla scala una striscia speculare, la quale dà l'immagine riflessa dell'indice. Quando l'indice e la sua immagine si vedono coincidere, la lettura è esente da errore di p. • Fotogr. - L'errore di p. del mirino è la sfasatura tra l'immagine dell'oggetto inquadrato e quella registrata dall'obiettivo, quando l'oggetto è a distanza ravvicinata. Molte macchine fotografiche sono dotate della correzione automatica della p. • Astron. - P. diurna: l'angolo sotto cui da un astro si vede il semidiametro della Terra. ║ P. annua: l'angolo sotto cui da un astro si vede il semiasse maggiore dell'orbita della Terra. L'angolo di p. non raggiunge per nessuna stella il valore di 1"; ossia tutte distano dall'osservatore più di 200.000 volte il raggio dell'orbita terrestre. I principali metodi per determinare le p. stellari sono i seguenti: 1) Metodo trigonometrico: si sceglie la base e si misurano gli angoli che le visuali condotte per i punti estremi della base racchiudono con essa; poi si risolve il triangolo. 2) Metodo spettroscopico: sfrutta il fatto che l'analisi dello spettro stellare permette di riconoscere la classe di luminosità di una stella, cioè la sua magnitudine assoluta, dalla quale, per confronto con la magnitudine apparente, si ha la distanza. 3) Metodo dinamico: si applica soltanto alle stelle doppie, di cui si ammette che ciascuna componente abbia una massa paragonabile, anzi uguale, a quella del Sole. Allora l'espressione della p. diventa una funzione del solo semiasse maggiore e del periodo di rivoluzione. Poiché la massa delle stelle è compresa tra limiti abbastanza ristretti, che vanno da 0, 1 a 10 volte la massa del Sole, il metodo dà risultati meno precisi dei precedenti ed essi hanno valore prevalentemente statistico. 4) Metodo dei moti propri: facendo la media dei moti propri di un certo numero di stelle, si può ritenere che il valore ottenuto non è altro che la componente del moto proprio, comune a tutte le stelle del gruppo considerato, dovuta al moto di traslazione del nostro sistema solare. La media dei moti propri, tenuto conto della posizione del gruppo di stelle sulla sfera celeste, fornisce la p. secolare e da questa si ricava la p. annua. ║ P. secolare: lo spostamento angolare che il moto di traslazione del Sole causerebbe a una stella in un anno se questa si trovasse, pur conservando la stessa distanza, a 90° dall'apice. Data la posizione della stella sulla sfera celeste, lo spostamento angolare osservato si trasforma facilmente nella p. secolare con una semplice formula trigonometrica. ║ P. solare: l'angolo sotto cui dal Sole si vede il raggio (perpendicolare alla visuale) del globo terrestre; equivale alla distanza del Sole dalla Terra, perché conoscendo l'angolo α, e il raggio del globo terrestre R si ha la distanza D = R/α.