Architetto italiano. Conseguita la laurea in Architettura, dal 1920
preferì dedicarsi alla pittura. Avvicinatosi al Futurismo, nel 1923 fu
tra i firmatari, sulla rivista letteraria "Lacerba", del primo
Manifesto
dell'Arte Meccanica Futurista. In seguito (1925-26) progettò e
realizzò gli interni di casa Ampini a Esanatoglia, in provincia di
Macerata. Stabilitosi in Germania, nel 1931 fu tra i partecipanti all'ultimo
Bauhaus a Berlino. Trasferitosi successivamente a Oslo, tornò in Italia
negli anni Sessanta (Macerata 1901-1981).