Uomo politico russo. Ambasciatore in Danimarca, poi in Svezia, in un primo tempo
contrastò l'influenza antirussa della Francia ma, in seguito al
riavvicinamento di questa alla Russia (1751), dovette attuare una diversa
politica, appoggiandosi al cancelliere Bestužev-Rjumin. Caduto questi in
disgrazia (1758),
P. risolse la sua difficile situazione con la nomina ad
istitutore dello zarevic Paolo Petrovič, il futuro Paolo I. Salito al trono
Pietro III,
P. prese le parti della granduchessa Caterina e aderì
al movimento per rovesciarlo. Quando Caterina divenne zarina (con il nome di
Caterina II), respinse la proposta di
P. inerente alla creazione di un
Consiglio imperiale allo scopo di dare un indirizzo responsabile alla politica
russa.
P. continuò ugualmente ad avere una grande influenza sulla
politica del suo Paese, anche grazie ai suoi legami con Paolo. Egli è
ricordato soprattutto per la creazione del "sistema nordico", un'alleanza
difensiva ed offensiva dei Paesi del Nord-Europa contro i Borboni e gli Asburgo,
che raggruppava la Prussia, la Russia, la Danimarca, la Svezia, la Polonia e
l'Inghilterra; il sistema politico da lui creato iniziò a vacillare
quando Caterina, contraria ad accettare la linea politica imposta dalla Prussia,
si unì all'Austria. Iniziò così intorno al 1772 anche il
declino dell'influenza di
P. sulla politica estera russa, anche se egli
conservò il suo posto a corte fino al 1781 (Danzica 1718 - Pietroburgo
1783).