Giurista italiano. Insegnò nelle università di Urbino, Macerata,
Siena, Torino e Pisa, dove fu successore di Serafini (1897). Scrisse diverse
opere, tra le quali ricordiamo:
Sulla istituzione di erede nel diritto romano
e odierno (1888),
Studi sopra il delitto di furto (1894),
Sulla
teoria del beneficium competentiae (1898),
Persone in causa mancipii
(1905),
Sull'oggetto del quasi usufrutto (1907),
Questioni di diritto
giustinianeo (1911). Fu il primo ad avvalersi del criterio "legislativo"
nella ricerca delle interpolazioni nel
Digesto (Prato 1855 - Pisa
1929).