Regione (100.000 kmq) dell'Asia centrale, politicamente divisa tra il
Tagikistan, l'Afghanistan e la Cina. • Geogr. - Si estende su un vasto
altopiano, chiamato dagli indigeni il "tetto del mondo", che si eleva a
un'altitudine media di 3.800 m; è compreso tra le catene montuose
dell'Hindû Kush, Himalaya-Karakorum, Kuenlun e T'ienshan, formatesi in
seguito alla collisione tra l'India e il continente asiatico, avvenuta circa 55
milioni di anni fa. Le cime più elevate sono il Pik Lenina (7.134 m), il
Pik Kommunizma (7.495 m) e il Pik Korzenevskaja (7.105 m); numerose altre cime
superano i 6.000 m di quota. La presenza di rocce vulcaniche e granitiche
è ciò che rimane dell'arco vulcanico transhimalayano, attivo sino
alla collisione tra i due blocchi continentali. Bacini interni dividono le
catene marginali, che nella zona occidentale hanno direzione prevalente da Ovest
ad Est, in quella orientale da Nord a Sud. La regione è caratterizzata da
condizioni climatiche di tipo sub-artico, con precipitazioni abbondanti, che
favoriscono la presenza di numerosi grandi ghiacciai di tipo himalayano e
alimentano un sistema idrico particolarmente ricco: fra i grandi fiumi che
scendono dalle montagne del
P. il principale è l'Amudarja,
immissario del Lago d'Aral. Notevoli le escursioni termiche, diurne ed annue: si
passa dalla minima di – 47 °C in gennaio alla massima di 14 °C
in luglio. Buona parte della regione è coperta da immense foreste di
conifere, che costituiscono anche la sua principale ricchezza; salendo di quota
la vegetazione di alto fusto è sostituita dalle praterie alpine e, ancora
più in alto, dalle praterie di tipo artico. Per la severità delle
condizioni ambientali e la quota particolarmente elevata, la regione non
è molto popolata; i principali insediamenti umani si concentrano nelle
vallate marginali. • Econ. - La popolazione (Pamiri, Tagichi e Kirghisi),
prevalentemente nomade, vive nelle aree marginali, dedicandosi
all'attività agricola e all'allevamento di ovini e caprini. Sono rari gli
insediamenti stabili.