Nome latinizzato del teologo e sacerdote fiammingo
Jacques de Joigny de
Pamèle. Canonico di San Donaziano a Bruges, nel 1562 venne ordinato
sacerdote e si laureò in Teologia a Lovanio. Visse a Bruges sino al 1578
e ricoprì in questa città importanti cariche ecclesiastiche.
Arcidiacono delle Fiandre nel 1580 e poi vicario generale, poco prima della sua
morte fu nominato vescovo di Saint Omer. Uomo di immensa cultura e dotato di
grandi risorse finanziarie, poté dedicarsi, sia alla ricerca di
numerosissime opere, sia alla pubblicazione di rari testi inediti, tra i quali:
Micrologus de ecclesiasticis observationibus opusculum, attribuito a
Bertoldo di Costanza;
Institutiones divinarum et saecularium lectionum,
di Cassiodoro;
Liturgica latinorum, raccolta di testi liturgici. Fu
acceso difensore dell'ortodossia cattolica nei confronti del protestantesimo ed
ebbe l'incarico di scrivere un memoriale a sostegno dell'unità
confessionale, contro la tolleranza proclamata dalla pace di Gand nel 1576; solo
lo scoppio dell'insurrezione antispagnola gli impedì di pubblicare il
De religionibus diversis non admittendis in uno aliquo unius regni,
monarchiae, provinciae, ditionis, reipublicae aut civitatis loco, ad ordines
Belgii relatio, testo importante per comprendere la situazione religiosa
delle Fiandre alla fine del XVI sec. (Bruges 1536 - Mons 1587).