Teologo italiano. Tra gli esponenti più rappresentativi del gruppo
giansenista ligure-lombardo, partecipò al sinodo di Pistoia (1786),
convocato dal vescovo Scipione de' Ricci al fine di realizzare una riforma in
senso giansenistico della Chiesa toscana. Diresse l'assemblea degli arcivescovi
e vescovi di Toscana (Firenze, 1787). Docente di Teologia a Pisa e a Pavia,
scrisse diverse opere di polemica teologica, tra le quali ricordiamo:
Trattato storico-critico delle indulgenzie (1786),
Il fanatismo nel
suo carattere (1788),
La libertà e la legge (1798),
Pensieri sopra la capacità e i diritti che hanno i collegi
ecclesiastici e laici di possedere beni in comune (1803),
Analisi
ragionata dei sistemi e dei fondamenti dell'ateismo e
dell'incredulità (1811-1814) (Genova 1753-1820).