Banchiere inglese. Già direttore della Banca d'Inghilterra, ne fu
governatore negli anni 1830-32, legando il suo nome alla
Palmer's rule,
la norma empirica adottata dalla Banca nel 1827. Essa consisteva nel mantenere
approssimativamente costanti i titoli della Banca (sconti, prestiti,
investimenti), legando l'andamento della circolazione esclusivamente all'entrata
e all'uscita dell'oro dal Paese, in modo che il volume della circolazione fosse
conseguente all'aumento o alla diminuzione della quantità di oro su cui
si poteva contare. Questa norma anticipò, in una certa misura, il
principio informatore della legge bancaria di R. Peel del 1844. Secondo tale
norma, la Banca era in grado di prevenire o arrestare il deflusso dell'oro dal
Paese aumentando il proprio tasso di sconto: il tasso così aumentato
avrebbe ridotto l'indebitamento con un conseguente minor volume di affari, di
occupazione e una diminuzione dei prezzi. I prezzi ridotti avrebbero aumentato
le esportazioni e diminuito le importazioni, modificando in tal modo la bilancia
dei pagamenti (1779 - Hurlingham, Middlesex 1858).