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Palme, Sven Olof.

Uomo politico svedese. Di tendenze conservatrici, nel 1952, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, aderì al Partito socialdemocratico e nel 1954 passò al diretto servizio, come segretario personale, del leader del Partito, Tage Erlander. Eletto deputato nel 1956, negli anni seguenti fu chiamato a presiedere varie commissioni governative d'inchiesta e nel 1963 fu nominato ministro senza portafoglio, passando due anni più tardi al dicastero delle Comunicazioni e, nel 1967, a quello dell'Istruzione e degli Affari culturali. La sua fama internazionale si diffuse quando, ormai considerato il successore di Erlander alla testa del Partito e del Governo, egli assunse un atteggiamento di severa condanna della politica degli Stati Uniti in Vietnam; a questa presa di posizione fece seguito il riconoscimento del Governo nord-vietnamita, al quale il Governo svedese, in concomitanza con la nomina di P. a segretario-primo ministro (ottobre 1969), concesse un cospicuo prestito. L'azione politica di P., basata sulla realizzazione di riforme sociali e su coraggiose opzioni pacifiste, riscosse consensi in ambito internazionale rendendo questo leader politico uno dei più apprezzati dello schieramento socialista mondiale. La crisi ministeriale del 1973 venne da lui superata con un accordo con i liberali; tuttavia, la sconfitta elettorale del settembre 1976 lo costrinse a rassegnare le dimissioni. Tornato a dirigere il Governo nel 1982, riattivò l'economia svedese. Nel 1983 introdusse una sovrattassa sui profitti aziendali che suscitò polemiche e proteste fra gli imprenditori. Riconfermato al Governo nel 1985, nonostante il suo partito avesse perso la maggioranza assoluta, nel febbraio 1986 fu assassinato (Stoccolma 1927-1986).