Uomo politico italiano. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1794, fu in seguito
costretto a lasciare l'Italia per ragioni politiche. Commissario straordinario
del Governo sotto Napoleone, fu giudice al Tribunale di Ivrea e poi presidente
dello stesso. Dopo la Restaurazione del 1815 si dimise perché contrario a
quella politica e prese parte alla rivoluzione piemontese del 1821. Dopo il
fallimento di questa, riparò prima a Genova, poi in Spagna e infine a
Londra, dove venne accolto dal "Comitato greco", del quale si mise al servizio.
Nel 1840 si trasferì in Grecia e re Ottone lo nominò giudice alla
Corte d'Appello. Tra gli scritti:
Difesa della Grecia (1826),
Difesa
dei piemontesi inquisiti a causa degli avvenimenti del 1821 (1826) (Rivarolo
Canavese, Torino 1776 - Pireo, Atene 1851).