Scrittore italiano. Dopo aver studiato fra i canonici lateranensi della Casa
della Passione a Milano, abbandonò la vita monastica e si stabilì
a Venezia, dove fece parte dell'Accademia degli Incogniti, fondata da G.F.
Loredano. Convertitosi al Calvinismo nel corso di un soggiorno in Germania
(1640), fu arrestato nel 1643, condannato per apostasia e successivamente
decapitato. Pubblicò libri di argomento biblico, come
La Susanna
(1636),
Il Giuseppe (1648),
Il Sansone (1648), libelli di violenta
satira contro la Chiesa, come
Il divorzio celeste cagionato dalle
dissolutezze della Sposa romana (1643), oltre a opuscoli di carattere
semplicemente erotico o politico, come
La baccinata, ovvero battarella per le
Alpi Barberine (1642). I suoi libelli ebbero ampia diffusione nei Paesi
protestanti (
Corriere svaligiato, 1641, libello contro il papa, la Chiesa
e i Gesuiti, ebbe varie edizioni all'estero) e circolarono anche in Italia,
benché in forma clandestina (Piacenza 1616 - Avignone 1644).