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Pallava.

Dinastia indiana, regnante sul settore orientale del Deccan fra il III e il IX sec., che ebbe sede a Kânchipûram. Di origini incerte (forse scitiche o partiche), i P. svilupparono una consistente potenza navale, in funzione sia commerciale, sia bellica. Ebbero il loro apogeo nei secc. VI-VII, in particolare con il sovrano Simhavishnu (575-600), cui si devono le maggiori espansioni territoriali in direzione dell'Indocina e dell'Indonesia. Pur avendo praticato in alcuni periodi Buddhismo e Giainismo, i P. aderirono soprattutto al Brahmanesimo. La decadenza della dinastia cominciò nel IX sec. e si concluse con l'estinzione nel XII sec. • Arte - L'architettura dei P. fu la prima in India a carattere durevole e monumentale e gli anni in cui ebbe maggior impulso, tra il 630 e il 730, furono quelli del cosiddetto periodo Mâmalla e del Regno di Rajâsimha. Dai primi santuari rupestri si passò a edifici modellati anche all'esterno. Esempi notevoli, oltre a quelli di Kānchipûram, sono i templi del complesso di Mahâbalipuram: otto edifici in roccia aventi la forma dei carri (ratha), utilizzati nelle cerimonie sacrificali. La scultura si sviluppò sia come rilievo monumentale dei templi stessi, sia come statuaria (per lo più in bronzo), con figure sottili e semplici nel modellato, ma dotate di grande eleganza. L'arte dei P., che anticipò quella dravidica, esercitò una certa influenza fin nello Srî Lanka e in Indocina, dove concorse al formarsi dell'arte Khmer.