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Pallante.

Mit. - Nome di alcuni personaggi maschili e femminili della mitologia classica. Con accento e declinazione diversa il nome pallas poteva essere usato in greco tanto al maschile quanto al femminile. Nel primo caso, indicava un uomo giovane e forte, nel secondo una giovane donna cui non facesse difetto la forza e il coraggio (la virago latina). ║ Eroe virgiliano figlio di Evandro. Signore del piccolo Regno italico di Pallanteo, viene descritto come un giovane bello e prode che aveva seguito con entusiasmo Enea, per combattere al suo fianco. Accettò poi di battersi con Turno, molto più forte di lui, e cadde sotto la spada dell'avversario. Enea lo pianse e, dopo averlo onorato con solenni funerali, consegnò la salma del figlio a Evandro, vendicandone poi la morte con l'uccisione di Turno. ║ Eroe attico figlio del re di Atene Pandione. Fratello di Egeo, Niso e Lico, regnava con i suoi 50 figli (Pallantidi) sul declivio meridionale del monte Pentelicona a Pallene. Popolo selvaggio di giganti, i Pallantidi contavano di assumere il dominio di tutta la regione Attica dopo la morte di Egeo, opponendosi perciò alla successione del figlio di questi, Teseo. Per sbarazzarsi di lui, i 50 figli di P. si divisero in due schiere: una finse di voler aggredire l'eroe ateniese dalla parte di Sfetti, mentre l'altra stava in agguato a Gargetto. Un uomo di Agnus, di nome Leos, araldo dei Pallantidi, rivelò il tranello a Teseo che uccise tutti quelli che erano appostati a Gargetto, mentre gli altri si dispersero. Secondo un'altra versione del mito, Teseo avrebbe ucciso P. e i suoi figli (o uno solo di essi) durante la caccia al cinghiale, dovendo poi scontare come pena un lungo e volontario esilio. ║ Figlio della titanessa Euribea e del titano Crio, sposò la Stige, divinità infera, da cui ebbe i figli Zelo, Nike (Vittoria), Crato (Forza), Bia (Potenza). Nella lotta contro Zeus fu scorticato da un suo omonimo che adoperò poi la sua pelle come scudo e corazza. Secondo una più tarda versione del mito egli sarebbe stato padre di Pallade-Atena, alla quale avrebbe poi tentato di usare violenza. Ma la dea lo vinse, si impadronì della sua pelle e la indossò fissandosi ai piedi anche le ali di cui P. era fornito, come dimostrano le antiche raffigurazioni della dea. ║ Figlia del dio fiume Tritone, presso il quale Pallade-Atena era stata partorita, uscendo dalla testa del padre Zeus. Tritone si era preso cura di lei, crescendola con la figlia P. Un giorno le due giovani si stavano esercitando nel combattimento e una freccia lanciata inavvertitamente da P. avrebbe colpito Atena, se non fosse intervenuto in suo aiuto Zeus. Per proteggere la figlia, Zeus pose davanti a lei l'aigis, la pelle di capra che suscitava terrore. P. distolse lo sguardo e venne colpita a morte da Atena. La dea pianse la morte dell'amica e fece un'immagine di lei, il Palladion. Attaccò poi alla statua l'aigis e posò il Palladion accanto all'immagine di Zeus.