Personaggio dell'
Eneide di Virgilio. Pilota della nave di Enea, una
notte, in prossimità della costa tirrenica, il dio del sonno, Morfeo, lo
fece addormentare bagnandolo con l'acqua del Lete. Caduto in mare, dopo aver
nuotato per tre giorni, riuscì a giungere sulla costa lucana, ma venne
ucciso dagli abitanti e il suo corpo rimase insepolto (V libro). Nel VI libro
P. appare come un'ombra a Enea disceso nell'Averno, chiedendo una degna
sepoltura. La Sibilla, che accompagna Enea, gli annuncia che essa gli
verrà data dai suoi stessi uccisori, che per sfuggire alla peste, mandata
dagli dei come punizione, gli renderanno onori funebri ed erigeranno in suo
onore un tempio sul promontorio che da lui prenderà il nome di
Capo
P.