Ingegnere e uomo politico italiano. Iniziò gli studi di Legge, passando
poi a quelli di Matematica e Ingegneria. Ufficiale del Genio nelle armate
napoleoniche, fu fatto prigioniero durante la campagna di Germania del 1813.
Tornato in Italia, alla caduta del Regno Italico rifiutò di prestare
servizio nell'esercito austriaco e preferì entrare a far parte del corpo
di ingegneri degli "Uffici di acque e strade" di Venezia. In questa
città, durante l'insurrezione del 1848, fece parte del Governo
provvisorio; dopo il fallimento di tale esperienza, riparò in Piemonte e,
nel 1849, divenne ministro dei Lavori pubblici nel Gabinetto presieduto da
Massimo d'Azeglio, conservando tale incarico per altri cinque anni, anche sotto
Cavour. Durante tale periodo elaborò progetti destinati alla soluzione di
importanti problemi nel campo dell'idrografia fluviale e in quello delle
comunicazioni ferroviarie (Nese, Bergamo 1788 - Torino 1869).