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Palco.

(dal longobardo balk: trave). Piano rialzato costruito con assi e travi di legno. Può essere utilizzato a copertura di un ambiente, per delimitarne l'altezza e sostenere il pavimento del locale sovrastante. È chiamato soppalco quando viene posto all'interno di un ambiente molto alto per ricavare un vano secondario, spesso usato come ripostiglio (ad esempio in una stalla, per tenervi il fieno). ║ Piattaforma o podio provvisorio costruito al di sopra del livello del terreno. Viene spesso innalzato nelle piazze, in occasione di spettacoli pubblici o cerimonie, come l'esibizione di musicisti e compagnie teatrali girovaghe. In passato, ospitava l'esecuzione di sentenze capitali. ║ Nella pratica venatoria, base in legno dalla quale il cacciatore mira alla selvaggina di grossa taglia. • Edil. - Impalcatura a un solo ripiano eretta per decorare un interno o per eseguire lavori murari; è detto anche ponte o impalcatura. • Mar. - Nelle antiche navi, l'insieme delle tavole di legno su cui sedevano i rematori. ║ P. di comando: sinonimo di plancia. • Sport - Nella pratica ginnica, p. o p. di salita: attrezzo formato da due mensole sulle quali poggia una trave, cui sono collegate pertiche con funi e anelli. • Teat. - Piattaforma rialzata e leggermente inclinata rispetto alla platea, su cui si svolge la recita degli attori. È formato da travi di legno parallele al sipario; inoltre vi si possono trovare botole e fessure che permettono di spostare i fondali e gli accessori utilizzati per lo spettacolo. ║ Ciascuno dei vani ricavati nei muri situati di fronte e intorno al palcoscenico, dove il pubblico può sedere ed assistere allo spettacolo; sono detti anche palchetti. A seconda del piano in cui si trovano e, quindi, della distanza dal livello della platea, si distinguono in p. di primo, secondo e terzo ordine. • Dir. - Diritto di p.: secondo una legge del 1939, regolamentazione dell'uso del p. in un teatro in base alle finalità di costruzione del teatro stesso. • Zool. - Ciascuno dei rami caduchi nelle corna degli animali appartenenti alla famiglia dei Cervidi, costituiti da due protuberanze ossee rivestite di pelle. Poiché ogni anno le corna si rigenerano a partire da un nuovo p., dal loro numero si può dedurre l'età di un esemplare. • Bot. - Ciascuno dei rami di un albero, o di una radice, molto vicini fra loro, quindi alla stessa altezza sul fusto dell'albero stesso.