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Pajetta, Giancarlo.

Uomo politico italiano. Costretto ad espatriare nel 1931 perché accusato di propaganda clandestina, si stabilì dapprima in Francia, quindi a Mosca. Dopo il ritorno in Francia, fu a capo del Fronte della Gioventù e prese parte, fino al 1939, alla guerra di Spagna. Rientrato in Italia, venne catturato dai nazisti e confinato a Mauthausen fino al 1945. Deputato della Costituente e del Parlamento a partire dal 1946, membro della direzione del PCI, diresse l'"Unità" fino al 1970, anno in cui lasciò la direzione del quotidiano per dedicarsi all'attività di incaricato degli affari esteri del partito. Presidente della commissione per la politica internazionale del PCI (1970-83), curò i rapporti con i partiti comunisti delle altre Nazioni, facendosi sostenitore di una politica di autonomia del PCI dall'Unione Sovietica che gli procurò l'ostilità della stampa governativa russa. Nel 1976 e nel 1979 fu vicepresidente in Parlamento della commissione Esteri e rimase alla segreteria del partito fino al congresso del 1986. P. si dedicò anche all'attività letteraria, lasciando diversi libri, fra i quali ricordiamo Ragazzo rosso e Le crisi che ha vissuto (Torino 1911 - Roma 1990).