Architetto e urbanista italiano. Dopo aver compiuto i primi studi a Capodistria
e a Trieste, frequentò l'università di Padova poco prima
dell'inizio della prima guerra mondiale. Cambiato il cognome paterno in quello
di
P. (suo padre era il noto archeologo Antonio Pagatschnig), quando
l'Italia entrò in guerra, si arruolò volontario nell'esercito
italiano. Al termine del conflitto si iscrisse alla facoltà di
Architettura dell'università di Torino, dove si laureò nel 1924.
Iniziò quindi la sua attività professionale che continuò
fino al 1941, quando si arruolò nuovamente volontario per partecipare
alla seconda guerra mondiale. Dopo l'8 settembre 1943 si fece partigiano dopo
essersi iscritto al Partito Socialista. I Tedeschi lo fecero prigioniero, quale
aderente alla Resistenza, e lo inviarono in Germania deportandolo poi nel campo
di concentramento di Mauthausen, dove morì. Nel 1928
P., insieme
all'architetto Gino Levi Montalcini, partecipò ai lavori di costruzione
dell'Esposizione Internazionale di Torino, dopo aver portato a termine alcuni
progetti per gli industriali Rivetti. Sempre nel 1928, con la collaborazione di
Levi Montalcini, costruì il palazzo della Vetrocoke (allora palazzo
Gualino), a Torino. Questo edificio destò molta perplessità e
critiche a causa dello spirito d'innovazione che lo caratterizzava. Quando si
trattò di rinnovare via Roma a Torino, egli diede vita a una grossa
polemica in favore del Razionalismo, dimostrandosi un ottimo combattente e buon
teorico. Questa sua battaglia gli meritò la direzione, a Milano, della
rivista di architettura "Casabella" (1930-43), da lui stesso trasformata in
"Casabella-Costruzioni".
P. sulle pagine della rivista - diretta nel
dopoguerra dall'architetto Roger - appoggiò il movimento razionalista e
la pubblicazione divenne il vero centro per il rinnovamento dell'architettura in
Italia. Inoltre
P. progettò e costruì l'Istituto Don Bosco
sul Po, la Salpa di Sesto San Giovanni, il collegio convitto di Biella
(1933-36), l'istituto di Fisica dell'università di Roma (1932-35), la
Casa d'Acciaio (1933, V Triennale di Milano), la Mostra dell'Aeronautica in
Milano (1934), la VI Triennale (1936), il Padiglione italiano all'Esposizione di
Parigi (1937), l'Università Bocconi a Milano (1938-42) (Parenzo, Istria
1896 - Mauthausen 1945).