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Padana, Pianura.

(da Padus, nome latino del Po). Pianura (46.000 kmq) dell'Italia settentrionale, la più estesa del Paese, delimitata a Nord e a Ovest dalle Alpi, a Sud dall'Appennino e affacciata a Est sul Mare Adriatico. Il suo territorio, che raggiunge la lunghezza massima di 396 km e ha una larghezza variabile tra gli 80 e i 120 km, è compreso nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia. Pur occupando una superficie corrispondente a circa 1/6 del territorio nazionale, la p.p. è abitata da circa 1/3 della popolazione italiana e costituisce la zona più intensamente industrializzata del Paese. • Geol. - L'origine della p.p. risale alla fine del Pliocene, quando ebbe inizio un lungo processo di accumulo di materiale, in conseguenza dell'erosione esercitata dai fiumi sui rilievi alpini e appenninici. L'estensione del territorio padano variò nel corso delle glaciazioni quaternarie anche sensibilmente, giungendo a occupare, durante la glaciazione würmiana, la sezione settentrionale del Mare Adriatico. Dopo una fase di forte arretramento, spiegabile con lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello marino, negli ultimi secoli si è registrata un'inversione di tendenza, con un graduale avanzamento, soprattutto per quanto riguarda il delta del Po. Il territorio della p.p. può essere distinto in alta e bassa pianura, delimitata all'incirca dall'isoipsa di 100 m. L'alta pianura, costituita da materiale piuttosto grossolano, presenta un'alta permeabilità e una presenza piuttosto scarsa di acque superficiali: le acque fluviali e pluviali formano infatti, scomparendo al di sotto del terreno, una ricca falda acquifera, che riaffiora solo in corrispondenza del contatto fra alta e bassa pianura, formando i caratteristici fontanili (V.). La bassa pianura è costituita da materiali più fini, il cui trasporto risale a epoche successive. Un'ulteriore distinzione può essere operata tra versante alpino e versante appenninico, che presentano un'evidente disimettria dovuta alla diversa costituzione morfologica del fondo marino sul quale si depositarono i detriti alluvionali e alla maggiore quantità di detriti trasportata dai corsi d'acqua alpini. Nonostante l'intensa opera di livellamento esercitata dall'uomo, che ha eliminato i numerosi piccoli rilievi che movimentavano l'aspetto del territorio, la p.p. (che ha un'altitudine media di 100 m s/m.) presenta tuttora alcune discontinuità del terreno; esse sono costituite soprattutto dalle scarpate di erosione dei fiumi, le quali possono raggiungere una discreta altezza soprattutto nella fascia dell'alta pianura, ma anche da gruppi collinari isolati e da resti degli antichi livelli della pianura stessa, erosi nel corso dei secoli. • Geogr. - Idrografia: il principale fiume della p.p. è il Po, dal quale dipende l'assetto dell'intera rete idrografica padana. La maggior parte dei fiumi sono infatti affluenti del Po, mentre solo quelli romagnoli e veneti sfociano nel Mare Adriatico. I laghi, presenti nella fascia prealpina e negli anfiteatri morenici, sono assenti nella p.p. vera e propria, con l'eccezione dei tre piccoli laghi di Mantova e di tratti lagunari lungo la costa adriatica.