Filosofo italiano. Allievo di A. Banfi, tenne la cattedra di Filosofia teoretica
prima a Pavia (1951-57) e poi a Milano. Fondò e diresse dal 1951 la
rivista filosofica "Aut-Aut". Nel suo pensiero si fondono, in una sintesi
originale, le istanze della Fenomenologia husserliana, dell'Esistenzialismo e
del Marxismo. Concependo l'esistenza come realizzazione dei valori,
sfuggì agli esiti nichilistici di un certo Esistenzialismo, sviluppando
invece il tema della libertà di scelta. Sottolineando la
centralità quindi del concetto di prassi nella relazione dell'uomo col
mondo,
P. cercò di venire a capo di quello che riteneva il
problema irrisolto del pensiero di Husserl, ovvero la riduzione a categoria
astratta dell'oggettivazione dell'uomo. Fra le sue opere, ricordiamo:
Esistenzialismo e storicismo (1950),
Tempo e relazione (1954),
Dall'esistenzialismo al relazionismo (1957),
Funzione delle scienze e
significato dell'uomo (1963) (Monterado, Ancona 1911 - Milano 1976).