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Paasikivi, Juho Kusti.

Uomo politico finlandese. Autorevole rappresentante della destra conservatrice, fu deputato alla Dieta sotto il regime zarista. Quando, in seguito alla Rivoluzione russa, fu ristabilito il regime parlamentare e proclamata l'indipendenza della Finlandia, pur schierandosi con le forze della destra contro il Governo rivoluzionario e la "guardia rossa", P., capo del Governo nel 1918, si adoperò per far cessare la feroce campagna di "terrore bianco" scatenata dal generale Mannerheim. Si impegnò per istituire un regime parlamentare, sancito dalla Costituzione del 1919 e, nel 1920, negoziò la pace con la Russia. Negli anni seguenti diede prova del suo moderatismo, contrastando l'involuzione autoritaria culminata nel 1931 con l'elezione alla presidenza di Svinhufvud. Nel 1933 fu eletto presidente del Partito Kokoomus, portavoce della grande industria e dell'alta finanza che, negli anni precedenti, aveva condotto un'ambigua politica di collaborazione con il Movimento nazionale patriottico (IKL), erede del movimento lappista di tendenze fasciste. P. condusse un'attiva campagna per riportare il Kokoomus nell'area costituzionale, raggiungendo tale obiettivo nel 1936. In quell'anno venne anche nominato rappresentante diplomatico della Finlandia a Stoccolma, dove rimase sino al 1940. Successivamente, guidò la delegazione finnica per le trattative di pace con l'Unione Sovietica (1944) e, in collaborazione con Mannerheim, diede prova di grande abilità diplomatica, consentendo alla Finlandia di concludere l'armistizio prima del crollo tedesco. Assunse poi la direzione del Governo che conservò sino al marzo del 1946, quando venne eletto alla presidenza della Repubblica (1946-56) (Tampere 1870 - Helsinki 1956).