Sigla di
Propaganda 2. Loggia massonica, costituitasi nel 1875 come
loggia coperta o "riservata" allo scopo di salvaguardare l'anonimato degli
aderenti (anche nei confronti dei membri delle altre logge), reclutati nelle
sfere più elevate del potere; essi erano noti soltanto al "gran maestro"
che li accoglieva nella loggia con una particolare cerimonia, detta "iniziazione
sulla punta della spada", accompagnata da un solenne giuramento di
fedeltà e di segretezza circa i nominativi degli affiliati e le
finalità della loggia medesima. Originariamente appartenente al Grande
Oriente d'Italia, venne formalmente sciolta nel 1974, per ricostituirsi, nel
1975, con a capo l'industriale e faccendiere pistoiese Licio Gelli, sotto la cui
guida la
P2 si affermò come la più potente organizzazione
massonica italiana. Grazie ai contatti del "gran maestro" con i servizi segreti
internazionali e al proselitismo condotto presso tutti i punti nevralgici della
società e della vita politica italiana, la
P2 operò come
centro di potere occulto e sorta di anti-Stato. Passata da loggia coperta ad
associazione segreta e, in quanto tale, incostituzionale e illegale, la loggia
P2 costituì uno dei nodi centrali della vita politica italiana
degli anni Ottanta, per le finalità perseguite, le attività
svolte, i collegamenti interni e internazionali, il coinvolgimento di organi di
stampa e di uomini politici, le influenze e le deviazioni di organi dello Stato.
Le indagini sulla loggia, avviate dai magistrati milanesi Giuliano Turone e
Gherardo Colombo, nel quadro di quelle relative agli affari di Michele Sindona,
portarono nel 1981 alla scoperta degli elenchi degli affiliati (contenenti ben
953 nominativi) e del programma della loggia, facendo così emergere una
fitta trama di relazioni illecite con al centro la
P2: ardite operazioni
economiche, condizionamenti e ricatti politici, collegamenti con l'eversione
nera (tentativi golpisti del 1964 - De Lorenzo-Sifar - e del 1970 - golpe
Borghese), con la malavita organizzata, ecc. La gravità consisteva
soprattutto nei legami tra numerosi fatti delittuosi e le varie diramazioni di
un potere occulto che si estendeva, attraverso una vastissima rete di interessi
e rapporti personali e di gruppo, sino a coinvolgere ogni settore dello Stato,
dal momento che negli elenchi della
P2 figuravano alti funzionari
dell'amministrazione pubblica, magistrati, ufficiali di grado superiore,
finanzieri, imprenditori pubblici e privati, banchieri, parlamentari e uomini di
Governo. Lo scandalo fu tale da travolgere il Governo presieduto da Arnaldo
Forlani; Gelli, benché colpito da tre ordini di cattura, riuscì a
sfuggire alla giustizia italiana, rifugiandosi in Sud-America; gli iscritti non
direttamente coinvolti in azioni criminose non ebbero sanzioni penali, ma molti
di essi furono allontanati dalle cariche pubbliche occupate. La
P2 venne
sciolta d'autorità, in quanto associazione segreta, nel gennaio del 1982;
intanto le indagini, fra mille polemiche e timori di insabbiamento, vennero
affidate alla Procura romana a Domenico Sica. L'emergere di gravissime
implicazioni politiche indusse alcuni gruppi parlamentari a richiedere una
commissione parlamentare d'inchiesta che, composta da 40 membri dei due rami del
Parlamento e sotto la presidenza della democristiana Tina Anselmi, fu istituita
con la L. 23-9-1981 n. 527 e divenne operante nel dicembre successivo. Dopo
numerose proroghe, rese necessarie dall'emergere di nuovi elementi, essa
terminò i propri lavori nel luglio 1984; tra i pochi risultati conseguiti
dalla relazione conclusiva della presidenza (più corposa, documentata e
problematica, la relazione di minoranza del radicale Massimo Teodori) vi fu
l'apertura di un dibattito parlamentare che indusse il segretario del PSDI,
Pietro Longo, il cui nome figurava negli elenchi della
P2, a dimettersi
dalla carica di ministro del Bilancio. La conclusione dell'inchiesta
parlamentare non pose tuttavia fine al dibattito politico, né alle
indagini della magistratura sulla
P2, che tuttavia non riuscirono mai a
fare completa chiarezza sul ruolo della
P2 e di Licio Gelli nella storia
d'Italia.