Riferito al periodo storico relativo agli imperatori di Sassonia: Ottone I, II e
III ed Enrico II. • Arte -
Arte o.: complesso dei fenomeni
artistici, sviluppatisi durante il Regno degli imperatori della casa di Sassonia
da Ottone I (936) ad Enrico II (1024). Attualmente, però, tale
definizione si dilata a comprendere anche l'arte dell'XI sec., relativamente ai
territori della valle del Reno e della Mosa, di Ratisbona, del Lago di Costanza,
di Bamberga e di Milano. Come già quella carolingia, anche l'arte
o. mostra i caratteri di un vigoroso classicismo, unitamente a quelli
derivati dall'influenza del mondo bizantino. Per quanto riguarda l'architettura
sacra, pur in presenza di differenti tipologie planimetriche, si rileva
però una medesima tendenza alla partizione geometrica dello spazio, alla
simmetria fra massa e vuoto, allo studio volumetrico. Il tradizionale
orientamento della basilica paleocristiana Est-Ovest, si cristallizzò
gradualmente in una sorta di divisione tra una zona orientale dedicata a Cristo
e una occidentale dedicata al santo patrono e sormontata dalla loggia imperiale.
I due settori giunsero a equivalersi per dimensioni all'interno di basiliche a
due absidi e a due transetti contrapposti, collegati dal corpo longitudinale
dell'edificio. Modello esemplare ne è la chiesa di San Michele di
Hildesheim (1010-33), con pianta a doppio coro, transetti uguali, con quattro
torrette simmetriche e scalari alle testate dei transetti. L'interno a tre
navate, con copertura a tetto, è scandito dal ritmo dattilico di un
pilastro alternato a due colonne. Capolavoro della scultura bronzea
o.
è il portale della medesima chiesa di San Michele, scolpito nel 1015 con
racconti biblici ed evangelici, le cui forme risaltano su uno sfondo che
suggerisce uno spazio infinito e indeterminato. Ad esso si affiancano,
nell'estrema ricchezza di esempi possibili, la scultura lignea della
Croce dell'arcivescovo Gerone, custodita nel duomo di Colonia; la pala
d'oro della Cappella palatina del duomo di Aquisgrana. La pittura murale
sopravvive in pochi esempi, in cui appare il suo carattere severo e la tensione
lineare. La miniatura, infine, fu arte assai diffusa nel periodo
o. e
fiorì in numerosi
scriptoria producendo grandi capolavori. Salvo
qualche esempio ispirato alla scuola carolingia, i codici del periodo
o.
si esprimono in figure di grande compostezza, austerità e
solennità, pur se sostenute da notevoli capacità inventive e, in
certi casi, da una narrazione spezzata dai toni quasi espressionistici.
Ricordiamo, fra gli altri, il
Codex Egberti, l'
Evangeliario di Ottone
III, il
Pericopio di Enrico II e la celeberrima
Apocalisse di
Bamberga.