(dal latino
octo, con riferimento al numero degli atomi di carbonio).
Chim. - Idrocarburo della serie del metano, con formula
C
8H
18, noto in più forme isomere, alcune presenti
nei petroli, altre ottenute per sintesi, di cui la più nota è
l'isoottano (2-2-4-trimetilpentano). Esse si presentano sotto forma di liquidi
incolori, insolubili in acqua e solubili invece in molti solventi organici.
║
Numero di o. (N.O.): numero che esprime, secondo una scala
convenzionale, il potere antidetonante dei carburanti, cioè la loro
capacità di sopportare compressioni senza esplodere. Per determinare
questo numero, vengono usati, come riferimento, l'isoottano e l'
n-eptano
(C
7H
16). L'isoottano ha infatti ottime qualità
antidetonanti, ovvero, quando viene gassificato in miscela con aria, è in
grado di sopportare compressioni elevate, senza che lo scoppio si avvii
spontaneamente prima dello scoccare della scintilla. Pertanto gli è
assegnato convenzionalmente il N.O. 100. L'
n-eptano, che detona con
facilità, ha invece N.O. uguale a zero. Mescolando i due idrocarburi
nelle varie proporzioni si ottengono miscele carburanti, dette primarie, aventi
diverso potere antidetonante. Il N.O. di una benzina corrisponde alla
percentuale di isoottano contenuta in una miscela di isoottano e di
n-eptano che, testata nelle medesime condizioni, reagisce come il
carburante in esame rispetto alla compressione. Questo vale per N.O. compresi
tra zero e 100. I valori superiori (supercarburanti) vengono definiti per
estrapolazione, oppure raffrontando i carburanti con miscele di isoottano e
piombo tetraetile. Il N.O. di un carburante dipende dalla natura degli
idrocarburi che entrano nella sua composizione: generalmente diminuisce passando
dalla serie aromatica a quella olefinica, naftenica e paraffinica e, all'interno
di ogni serie, cresce al diminuire del peso molecolare. A parità di peso
molecolare, aumenta con l'aumentare del numero di ramificazioni presenti nella
catena. Per aumentare il valore di N.O., si può ricorrere a particolari
tecniche di raffinazione (
cracking, idrogenazione,
reforming,
alchilazione, ecc.), all'aggiunta di additivi antidetonanti (piombo tetraetile)
oppure all'impiego di composti ossigenati. Il N.O. viene determinato in
laboratorio alimentando con il carburante da testare un motore standard (CFR,
cooperative fuel research) in condizioni normalizzate, ovvero mantenendo
fissi alcuni parametri, quali la frequenza di rotazione, la temperatura della
miscela, ecc., mentre si aumenta il rapporto di compressione fino ad avviare la
detonazione. Si ripetono poi le prove con diversi tipi di miscela di isoottano e
n-eptano fino a trovare la miscela che ha la stessa intensità di
detonazione a parità di condizioni. Il N.O. viene determinato per due
condizioni di funzionamento del motore: nel
motor method la frequenza di
rotazione è di 900 giri al minuto e la miscela viene preriscaldata a
150° mentre nel
research method la frequenza è di 600 giri al
minuto e la miscela si usa a freddo.