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Ostiachi.

Popolazione siberiana di lingua finnica, stanziata lungo il medio e basso corso del fiume Ob e sui margini della tundra artica. Gli O. presentano molte caratteristiche somatiche di tipo europoide e per la loro cultura ricordano da vicino i Samoiedi. Quelli stanziati più a Nord hanno un'economia basata sull'allevamento della renna, mentre quelli che abitano più a Sud vivono soprattutto di pesca fluviale e caccia. • Ling. - Gli O. parlano l'ostiaco, appartenente al ramo ugrofinnico delle lingue uraliche. È diviso in gruppi dialettali assai differenti tra loro: il dialetto dell'Irtys, di Kondiskoe, di Bërezov, di Obdorsk, di Surgut, del Vach e del Vasjugan. Tra le lingue uraliche, l'o. presenta caratteristiche innovative nella fonetica e conservative nella sintassi, mentre il lessico contiene numerosi prestiti lessicali samoiedi, turco-tatari e russi. • Rel. - La cristianizzazione condotta dalla Chiesa ortodossa nei secc. XVII-XVIII non è riuscita a cancellare alcuni residui di Sciamanesimo. In particolare, nelle zone di insediamento più periferiche sopravvivono numerose credenze proprie di gruppi di cacciatori e pescatori (presenza di una vasta gamma di spiriti, figure divine legate al mondo animale, esseri soprannaturali) unite ad apporti di varia provenienza (il sacrificio del cavallo bianco, ad esempio, è di provenienza turco-tatara), specialmente per quanto riguarda il modo di rappresentare l'Essere supremo e le forme del suo culto.