Film di L. Visconti realizzato nel 1943, e liberamente ispirato al romanzo di
James Cain
Il postino suona sempre due volte (anche se l'opera non
è citata nei titoli di testa per questioni di diritti d'autore).
Interpretato da C. Calamai, M. Girotti, J. De Landa, E. Marcuzzo, D. Cristiani,
V. Duse, il film, ambientato nella bassa ferrarese, è la storia di un
disoccupato, Gino, che si ferma presso uno spaccio lungo il Po e diventa
l'amante di Giovanna, la moglie del proprietario. Cede quindi al piano
delittuoso della sua amante e si fa complice dell'assassinio del marito di lei:
all'ossessione di questa passione sensuale si aggiunge l'ossessione del rimorso,
quando l'uomo si accorge che la donna lo ha spinto a uccidere il marito anche
per incassare la polizza di assicurazione; la vicenda, che descrive un mondo
senza speranza, si avvia così alla sua tragica conclusione. La scelta del
soggetto, che con la sua audacia rompe con le convenzioni sociali, e
l'accuratezza e il realismo con cui è ricreato l'ambiente sociale che
costituisce lo sfondo della vicenda, fanno di questo film l'opera
cinematografica con cui si fa iniziare tradizionalmente il Neorealismo. Con la
sua forza espressiva, infatti, il film segna la rottura definitiva con la
tradizione calligrafica del cinema fascista: in esso Visconti, che aveva
lavorato con Renoir e aveva assorbito l'influenza del Realismo francese,
dimostra già una piena padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi di
questa nuova corrente stilistica. Il romanzo di Cain ispirò
successivamente altre tre importanti opere cinematografiche:
Le dernier
tournement di P. Chenal e
The postman always rings twice, che
è il titolo di due film: uno diretto nel 1946 da T. Garnett, l'altro nel
1981 da B. Rafelson.