Patriota italiano. Allo scoppio dei moti rivoluzionari a Palermo, nel 1848,
lasciò l'esercito borbonico e fu nominato colonnello dal Governo
provvisorio della Sicilia. Quando i Borboni ripresero il potere fu costretto
all'esilio e visse a lungo a Costantinopoli. Tornato in Italia nel marzo 1860,
prese parte alla spedizione dei Mille con il grado di colonnello comandante
d'artiglieria e fu poi nominato da Garibaldi ministro della Guerra e della
Marina. Entrò nell'esercito regolare come maggiore generale e
partecipò alla campagna del 1866 nel corpo dei volontari (Palermo 1817 -
Napoli 1889).