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Olmi, Ermanno.

Regista cinematografico italiano. Trasferitosi giovanissimo a Milano, frequentò i corsi di recitazione all'Accademia di Arte Drammatica, lavorando contemporaneamente all'EdisonVolta. Incaricato dai dirigenti di riprendere e documentare l'attività dell'azienda, fondò un'apposita Sezione Cinema con cui realizzò, dal 1953 al 1961, una trentina di cortometraggi ispirati al mondo del lavoro. Nel 1959 esordì con il documentario Il tempo s'è fermato, cui fecero seguito i film Il posto (1961) - che ottenne il premio OCIC e il premio della critica alla Mostra di Venezia - e I fidanzati (1963), imperniati sui sentimenti delle persone semplici, sulle piccole cose quotidiane, sulla solitudine, temi presenti nelle pellicole successive. Nel 1965 girò ...e venne un uomo, dedicato alla figura di papa Giovanni XXIII. Seguirono Racconti di giovani amori (1967), Un certo giorno (1968), I recuperanti (1969), Durante l'estate (1971), La circostanza (1974). Nel 1978 ottenne la definitiva consacrazione con L'albero degli zoccoli, che vinse la Palma d'Oro al festival di Cannes, film in cui il regista idealizzò il mondo della civiltà contadina, regolato dai ritmi naturali e popolato da uomini che vivono con umiltà rassegnata la propria condizione di povertà e sfruttamento. Trasferitosi da Milano sull'altopiano di Asiago, O. fondò nel 1982 a Bassano del Grappa la scuola Ipotesi Cinema, a cui aderirono molti giovani. Rimasto lontano dal set per alcuni anni per una grave malattia, esordì nella narrativa con Il ragazzo della Bovisa (1983) e, nello stesso anno, girò Cammina cammina. Nel 1987 presentò alla Mostra di Venezia Lunga vita alla signora!, allegoria satirica del mondo del potere con cui vinse il Leone d'Argento; nel 1988 ottenne il Leone d'Oro con La leggenda del santo bevitore, tratto dall'omonimo racconto di Joseph Roth. Dopo essersi dedicato per qualche tempo alla regia teatrale, O. tornò al cinema con Il segreto del bosco vecchio (1993). Seguirono l'ambizioso film per la televisione Genesi - La creazione e il diluvio (1994), parte di un più ampio progetto sulla Bibbia di coproduzione italo-tedesca; Il mestiere delle armi (2001), che si aggiudicò nove David di Donatello; Cantando dietro i paraventi (2003), che prende spunto dall'opera del poeta cinese Yuentsze Yunglun, dedicata alla piratessa Ching; Tickets (2005), diretto insieme ad Abbas Kiarostami e Ken Loach; Centochiodi (2007), di cui fu anche sceneggiatore. O. diresse anche l'opera teatrale Piccola città (1989) di Thornton Wilder (n. Treviglio, Bergamo 1931).