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Olivi, Pietro di Giovanni.

Forma latinizzata del francese Pierre Olieu. Filosofo e teologo francese. Entrato nell'ordine francescano, studiò Teologia all'università di Parigi sotto la guida di Matteo d'Acquasparta, senza mai voler conseguire, per umiltà, il grado di "maestro". Sostenitore dell'osservanza stretta della povertà, prescritta dalla Regola, divenne il capo riconosciuto della corrente spiritualistica, in conflitto con i conventuali. Nel 1282 un'apposita commissione teologica condannò come eretiche 34 sue tesi e O. si vide costretto a sottoscrivere altrettante proposizioni di censura. In seguito all'elezione di Matteo d'Acquasparta a generale dell'ordine francescano e poi a cardinale, O. poté riprendere a insegnare a Santa Croce di Firenze e a Montpellier. Nuovamente attaccato, O. si ritirò a Narbona, dove visse sino alla morte. Nel 1317 papa Giovanni XXII ordinò l'esumazione della sua salma; le ceneri furono disperse e i suoi scritti condannati al rogo. Pur ricollegandosi alla teologia di sant'Agostino e di san Bonaventura, O. fu un pensatore originale, soprattutto nella trattazione di problemi fondamentali come quelli della conoscenza, dell'anima e della corporeità. Muovendo da posizioni bonaventuriane, sostenne la pluralità delle forme e la composizione ileomorfica dell'anima umana: secondo O. solo l'anima vegetativa e quella sensitiva informerebbero il corpo umano, mentre quella intellettiva sarebbe unita al corpo tramite le due forme inferiori. L'unità dell'anima sarebbe assicurata dal fatto che le tre forme distinte rimandano a una stessa materia spirituale. Tale tesi venne ufficialmente condannata nella costituzione dogmatica Fidei catholicae, emanata dal concilio di Vienne (1311-12). Tra le opere di O. ricordiamo le Quaestiones de perfectione evangelica, riguardanti la disputa sulla povertà; la Lectura super Apocalipsim, un'interpretazione generale della storia della Chiesa di ispirazione gioachimita; le Quaestiones in secundum Librum sententiarum, le Quaestiones quator de Domina e i Quodlibeta, relativi ad argomenti di carattere filosofico-teologico (Sérignan, Linguadoca 1248 circa - Narbona 1298).