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Olivetti, Adriano.

Industriale italiano. Figlio di Camillo (V. OLIVETTI), dopo la laurea in Ingegneria si recò negli Stati Uniti, per studiare l'organizzazione industriale americana. Al suo ritorno in Italia entrò nella società paterna, divenendone direttore nel 1933 e presidente nel 1938. In breve tempo ne promosse una radicale trasformazione, basata sull'eccellenza qualitativa del prodotto, sulla razionalità dell'organizzazione del lavoro in fabbrica e su un'efficace promozione pubblicitaria. Antifascista, con C. Rosselli aiutò F. Turati a fuggire dal carcere. Costretto a rifugiarsi in Svizzera, ritornò in Italia nel secondo dopoguerra. Fu tra i primi a comprendere le enormi possibilità connesse all'applicazione industriale dei calcolatori, allargando la produzione della sua azienda dalle macchine per scrivere al settore delle apparecchiature elettroniche. All'attività imprenditoriale O. affiancò molteplici interessi. Appassionato di urbanistica, nel 1937 fu direttore del piano regolatore della Valle d'Aosta e presidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica. Sensibile ai problemi sociali, promosse iniziative di carattere assistenziale, ricreativo e culturale in relazione agli insediamenti industriali della sua azienda, avvalendosi della collaborazione di architetti e designer d'avanguardia (Cosenza, Munari, Nizzoli, Rodolfi, Rogers). Svolse un'appassionata attività in campo culturale, scrivendo numerosi articoli e saggi, e creando la casa editrice Edizioni di Comunità. Fondatore nel 1948 del Movimento di Comunità, ispirato a principi di socialismo umanitario, fu eletto deputato per questa formazione nel 1958. Fra i suoi scritti ricordiamo: L'ordine politico della comunità dello Stato (1947), Società, Stato, comunità (1952) (Ivrea, Torino 1901 - Aigle, Svizzera 1960).