Letterato e giurista italiano. Professore universitario di Diritto, scrisse
opere di diritto civile (
Compendiosae substitutionis tractatus, 1571;
De fidei commissis, 1622, postumo). Il suo nome, tuttavia, è
rimasto legato alle tre commedie
Erofilomachia ovvero duello d'amore e
d'amicizia (1572),
I morti vivi (1576) e
La prigione d'amore
(1590), che conobbero larga fortuna in tutto il Seicento per la
spontaneità e la sensibilità con cui l'autore riuscì a
rielaborare i tradizionali temi della commedia (Perugia 1540 - Parma
1611).